Il sindaco di Kiev si smarca dal pensiero del presidente Zelensky: «Non è giusto, ma può essere una soluzione temporanea».
KIEV - «Cedere territori» dell'Ucraina alla Russia come prezzo da pagare - magari «temporaneamente» - per avere «la pace». Il popolare sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ex campione del mondo di pugilato, si smarca dal presidente Volodymyr Zelensky e apre uno spiraglio a questo sbocco - già messo nero su bianco dagli USA nei negoziati con Mosca - in un'intervista alla Bbc.
«Cedere territori - ammette Klitschko - è uno degli scenari possibili. Non è giusto, ma in cambio della pace, di una pace temporanea, può essere una soluzione, anche temporanea». Per quanto il popolo ucraino, in fondo al sua animo, «non accetterà mai l'occupazione».
Il piano di pace USA - Il piano di pace per l'Ucraina proposto dagli USA - precisa Reuters - prevede il riconoscimento de jure della Crimea come territorio russo e il riconoscimento de facto del controllo russo sulle aree attualmente occupate da Mosca. Gli USA propongono inoltre la revoca delle sanzioni adottate contro la Russia fin dal 2014. La controproposta di Kiev e degli europei è invece di rimandare le trattative sugli aspetti territoriali a dopo un cessate il fuoco e «un graduale allentamento delle sanzioni dopo che sarà raggiunta una pace sostenibile». Reuters precisa che il documento americano è stato consegnato ai rappresentanti europei il 17 aprile in una riunione a Parigi dall'inviato Usa Steve Witkoff. La risposta è stata messa a punto nella riunione di Londra del 23 aprile tra rappresentanti europei e ucraini e consegnata a Washington.
Posizioni diverse - Anche sulle garanzie di sicurezza a lungo termine per l'Ucraina le posizioni sono diverse. Il documento americano presentato da Witkoff parla genericamente di «robuste garanzie di sicurezza» che dovrebbero vedere come garanti gli europei e altri Paesi amici, ma esclude l'ingresso di Kiev nella NATO. La controproposta è più specifica e afferma che non ci devono essere limiti alle forze ucraine e nessuna restrizione al dispiegamento in Ucraina di forze militari degli alleati di Kiev. Inoltre europei e ucraini chiedono che anche gli Stati Uniti si facciano garanti e propongono un accordo che preveda l'applicazione all'Ucraina dell'articolo 5 della NATO. Il documento europeo e ucraino chiede inoltre che Kiev riceva compensazioni finanziarie per i danni subiti nel conflitto attingendo dai capitali russi congelati all'estero. Mentre la proposta di Washington parla genericamente di risarcimenti senza indicare la fonte dei finanziamenti.
Germania: «No a diktat» - E parlando di Europa, la Germania - tramite la vice-portavoce del governo Christiane Hoffmann - ribadisce la propria intenzione di volere «una pace giusta ed equa» e non «un diktat» in Ucraina. «Valutiamo positivamente che ci siano colloqui per definire una pace ma quella in Ucraina non può essere imposta con un diktat, per noi è importante garantire la sovranità dell'Ucraina e che il paese possa contare su un forte esercito in grado di difenderlo, questa è la migliore condizione per la sicurezza ucraina. Inoltre, vogliamo che resti aperta in futuro la possibilità che l'Ucraina entri nell'Unione europea».