Si era affacciato dalla Loggia di Piazza San Pietro per gli auguri di Pasqua. Poi il bagno di folla tra i fedeli sulla Papamobile
CITTÀ DEL VATICANO - Aveva colto di sorpresa tutti, quando ieri l'hanno visto affacciarsi dalla Loggia di Piazza San Pietro. «Cari fratelli e sorelle, Buona Pasqua» aveva augurato ai 50mila che si erano radunati davanti alla basilica per la benedizione Urbi et Orbi.
L'annuncio della sua morte lascia incredulo il mondo intero, non solo i fedeli attoniti che in questo momento si stanno radunando in San Pietro.
La Sala stampa vaticana, dal giorno in cui il Pontefice è uscito dall'ospedale Gemelli, ha continuato a rassicurare sulle sue condizioni di salute e sui miglioramenti che Papa Francesco mostrava ogni giorno continuando le terapie e le attività riabilitative presso la sua residenza a Santa Marta.
Questo nonostante l'immagine di un Papa ancora sofferente era evidente anche ieri: il volto austero, i movimenti ridotti al minimo e quel gonfiore nelle mani.
Molti dei fedeli presenti ieri a Roma non avevano nascosto la loro preoccupazione nel vederlo ancora provato per gli strascichi di quella polmonite bilaterale che lo aveva colpito nelle scorse settimane. Ma nessuno avrebbe ipotizzato una morte così repentina - la cui causa non è ancora stata resa nota dal Vaticano - a poche ore da quello che si è poi rivelato essere come l'ultimo atto di amore verso la sua gente, i fedeli.
E quel giro sulla Papamobile nel giorno di Pasqua, nonostante lo stato di affaticamento, dimostrava ancora una volta l'attaccamento di Francesco alla grande comunità cristiana, la voglia di continuare a stare in mezzo alle persone: dopo essere infatti uscito dall'Arco delle Campane e avere attraversato la piazza, dove si è fermato più volte per benedire alcuni bambini fatti avvicinare a lui dagli uomini della Gendarmeria, Papa Francesco ha voluto farsi portare anche lungo via della Conciliazione, dove molta gente anche lì lo attendeva per un saluto.
L'ultima testimonianza, il desiderio di continuare a onorare l'impegno di fare il prete - come amava spesso ripetere - fino alla fine.