
Il patron di Tesla al centro delle critiche per il gesto durante l'insediamento di Donald Trump. Guarda il video.
WASHINGTON - «È semplicemente Elon, che è autistico, mentre esprime i suoi sentimenti». Il braccio teso del patron di Tesla, durante il suo intervento alla Capital One Arena di Washington nel corso dell'insediamento di Trump, sta facendo discutere più delle tante cose che il neo presidente ha detto nel corso della giornata.
Un gesto quantomai ambiguo, difficile da non interpretare come un saluto romano, quindi fascista. E la proverbiale "pezza" che i suoi, in primis il suo referente in Italia, Andrea Stropa, hanno cercato di appiccicare alla questione subito dopo non sembra aver convinto più di tanto.
«Voglio darti il mio cuore». È questa l'interpretazione data a quel pugno sul petto seguito dal braccio teso a mezza altezza. Ripetuto per ben due volte. La prima all'indirizzo dei circa 20mila in "platea"; la seconda rivolgendosi alle sue spalle e alla bandiera. E la bufera in rete è stata instantanea. Anche perché lo stesso referente italiano di Musk, in un tweet poi eliminato, aveva scritto: «L'Impero Romano è tornato, a cominciare dal saluto romano».
Tra i commenti critici comparsi in queste ore, uno dei più duri reca la firma dello scrittore italiano Roberto Saviano, che dal preludio di quelle immagini formula sui suoi canali social una cupa previsione: «La fine di tutto questo sarà violenta, la sua caduta sarà pari a quella di coloro a cui storicamente si richiama con questo gesto. Cadrà Musk per mano di coloro che ora aizza alimentati dalla stessa violenza che pratica».
Ma non sarà oggi. Né domani, secondo lo scrittore. «Prima di cadere peró quanto orrore ancora? Quanto durerà l’agonia della democrazia? La fine sua e dei suoi scherani italiani è prevedibile, mentre il percorso dei prossimi anni quello invece è in larga parte imprevedibile; lascia intravedere mostruosità politiche che credevamo di aver sepolto per sempre. Che tu sia maledetto Musk».