Israele non viene invitato a Nagasaki, gli ambasciatori occidentali disertano in blocco

La decisione della Città per evitare proteste è stata ritenuta politica da diversi paesi che manderanno ufficiali di rango inferiore.
TOKYO - Gli ambasciatori dei Paesi occidentali salteranno la cerimonia per il 79esimo anniversario del bombardamento di Nagasaki dopo che Israele non era stato invitato. Lo riferiscono alcuni funzionari.
Il sindaco di Nagasaki aveva dichiarato la scorsa settimana che l'ambasciatore di Israele, Gilad Cohen, non è stato invitato all'evento che si terrà venerdì nella città meridionale del Giappone «a causa del rischio di possibili proteste per il conflitto a Gaza».
Le ambasciate statunitense e britannica hanno fatto sapere che i loro ambasciatori non avrebbero partecipato e che i loro Paesi sarebbero stati rappresentati da diplomatici di rango inferiore.
Secondo i media, la loro decisione è stata seguita da Italia, Australia, Canada e Unione Europea, che insieme a USA, Regno Unito e Germania hanno firmato il mese scorso una lettera congiunta al sindaco di Nagasaki.
L'ambasciatore statunitense Rahm Emanuel non parteciperà «dopo che il sindaco di Nagasaki ha politicizzato l'evento non invitando l'ambasciatore israeliano», ha detto un portavoce dell'ambasciata.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!