La "pedina" americana che spaventa Pechino

La Cina accusa Washington di usare le Filippine per i suoi giochi geopolitici nel mar Cinese meridionale.
PECHINO - La Cina accusa gli Stati Uniti di usare le Filippine come «una pedina» per i suoi giochi geopolitici nel mar Cinese meridionale, nel mezzo delle tensioni in crescita tra Pechino e Manila sui contenziosi territoriali. È quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, sollecitando Washington «a non far leva sulle Filippine per alimentare i problemi nel mar Cinese meridionale. Le Filippine non dovrebbero essere alla mercé degli Stati Uniti».
Le Filippine «non dovrebbero lasciarsi manipolare dagli Stati Uniti. La storia insegna la lezione che i Paesi che agiscono come pedine alla fine diventano pezzi abbandonati»; ha aggiunto Mao, riprendendo un copione spesso utilizzato da Pechino per definire, ad esempio, le relazioni, di Taiwan e Ucraina con gli Usa.
La portavoce ha ribadito la posizione di Pechino sul mar Cinese meridionale e ha criticato le provocazioni delle Filippine e il sostegno americano a Manila, indipendentemente dai fatti. Ren'ai Jiao, nota come le secche di Second Thomas, «fa parte delle isole cinesi Nansha su cui la Cina ha la sovranità indiscutibile, incluse le acque circostanti e la barriera corallina». Sugli incidenti di ieri, che hanno visto quattro filippini feriti e due motovedette di Manila danneggiate dalla guardia costiera cinese, Mao ha replicato che la parte cinese «ha adottato le necessarie misure e ha applicato la legge contro le azioni provocatorie delle Filippine, con legittimità, sobrietà e professionalità».
La portavoce ha puntato anche il dito contro la solidarietà a Manila espressa dal Dipartimento di Stato americano, accusato di «ignorare i fatti, di distorcere giusto e sbagliato, e di attaccare e accusare senza fondamento le azioni legittime della Cina per salvaguardare i suoi diritti». Washington «spesso minaccia la Cina invocando il Trattato di mutua difesa Usa-Filippine, appoggiando e incoraggiando le provocatorie azioni di Manila», ha concluso.




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