La solitudine può raddoppiare il rischio di diabete

È la conclusione a cui è giunto uno studio norvegese, che ha analizzato la vita di 24'000 individui
BERGEN - Sentirsi soli raddoppia il rischio di ammalarsi di diabete: lo rivela uno studio condotto da Roger Henriksen della Western Norway University of Applied Sciences di Bergen e pubblicato sulla rivista Diabetologia.
Lo studio è partito da un campione iniziale di oltre 230 mila individui per poi arrivare a selezionarne oltre 24 mila, tutti senza diabete all'inizio del lavoro. Al campione è stato chiesto di compilare questionari e scale di valutazione ad hoc su solitudine, problemi di insonnia e depressione.
Nel corso del tempo della ricerca (mediamente 24 anni) su un totale di 24'024 persone, 1'179 (il 4,9% del campione) si sono ammalate di diabete.
All'inizio dello studio il 13% del campione è stato classificato come 'sofferente di solitudine'. È emerso che, a parità di tutti gli altri fattori in gioco, coloro che all'inizio dello studio si erano detti 'molto soli' avevano un rischio doppio di ammalarsi di diabete durante gli anni dello studio rispetto a coloro che invece non avevano lamentato solitudine.
Resta da indagare bene il meccanismo biologico che si nasconde sotto al legame tra solitudine e diabete. È possibile che la solitudine causi uno stato di stress cronico che innalza i livelli di ormone dello stress cortisolo. Questo ormone è noto per dare disfunzioni metaboliche, favorire alimentazione scorretta e resistenza all'insulina, che è l'anticamera per lo sviluppo del diabete.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!