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GERMANIAAttacco alla sinagoga di Halle: si apre il processo a Stephan B.

21.07.20 - 09:45
Il 28enne rischia l'ergastolo per il tentato assalto «antisemita, razzista e xenofobo». Alta l'attenzione mediatica.
Keystone
Giornalisti in attesa di fronte al tribunale di Magdeburgo (sinistra). A destra: Stephan B. dopo l'arresto
Giornalisti in attesa di fronte al tribunale di Magdeburgo (sinistra). A destra: Stephan B. dopo l'arresto
Attacco alla sinagoga di Halle: si apre il processo a Stephan B.
Il 28enne rischia l'ergastolo per il tentato assalto «antisemita, razzista e xenofobo». Alta l'attenzione mediatica.

MAGDEBURGO - Dopo che, nove mesi fa, Stephan B. tentò d'irrompere nella sinagoga di Halle, in Germania, per commettere una strage in occasione dello Yom Kippur, i temi dell'antisemitismo e del terrorismo estremista di destra ripresero una grande centralità nel dibattito pubblico tedesco. Pur non dimenticati, passarono però  in secondo piano dopo non molto a causa dell'emergenza coronavirus, che nei mesi successivi avrebbe pressoché monopolizzato l'informazione. Ora, simili questioni promettono di riguadagnare la massima attenzione con l'apertura, oggi, del processo a carico del 28enne tedesco.

L'atmosfera, in effetti, è quella dei grandi eventi mediatici. A Magdeburgo, dove si terrà il procedimento, è stata approntata la più grande sala di tribunale disponibile nella Sassonia-Anhalt, l'ex biblioteca del Tribunale del Land. Più di 300 metri quadrati nei quali troveranno posto - oltre alla corte, l'accusa, l'imputato e i suoi legali - le circa 40 parti civili coinvolte, 44 giornalisti e 50 spettatori. In una sala accanto siederanno altri 44 rappresentanti dei media. L'interesse della stampa tedesca e israeliana è particolarmente alto.

Come ricorda il Tagesschau, Stephan B. dovrà tra le altre cose rispondere di duplice omicidio, 68 tentati omicidi e lesioni personali gravi. Il 9 ottobre 2019 tentò d'irrompere armato nella sinagoga di Halle mentre all'interno si teneva un servizio religioso per la festività ebraica dello Yom Kippur. Un portone blindato, però, vanificò i suoi tentativi d'introdursi nel luogo di culto. L'uomo sparò quindi a una passante e a un avventore in un take away di kebab, uccidendoli. Il 28enne filmò tutto con una telecamera posta sul suo casco e trasmise le immagini su internet in livestreaming.

Le indagini rivelarono che il 28enne si era radicalizzato negli anni. Il decreto d'accusa ipotizza la natura «antisemita, razzista e xenofoba» del suo gesto. Il processo che si apre oggi ha un'importante valenza politica poiché dovrà chiarire come l'uomo abbia potuto preparare l'attacco e fabbricare le proprie armi passando inosservato alle autorità. Rischia l'ergastolo. Sono previsti 18 giorni di dibattimento.               

  

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