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INCIDENTI: AIDAA, STRAGE DI CANI NE MUOIONO TRE ALL'ORA

INCIDENTI: AIDAA, STRAGE DI CANI NE MUOIONO TRE ALL'ORA
Milano, 13 ago. (Adnkronos) - Tre cani ogni ora restano uccisi in incidenti stradali, oltre settanta al giorno. A morire sulle strade d'Italia sono per lo piu' animali domestici abbandonati dai padroni, anche se non mancano i randagi nelle regio...

Milano, 13 ago. (Adnkronos) - Tre cani ogni ora restano uccisi in incidenti stradali, oltre settanta al giorno. A morire sulle strade d'Italia sono per lo piu' animali domestici abbandonati dai padroni, anche se non mancano i randagi nelle regioni in cui il fenomeno e' piu' intenso. E' quanto accade, secondo l'Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, nei mesi di luglio e agosto, il periodo in cui piu' spesso gli animali vengono abbandonati dai proprietari. Nei restanti mesi dell'anno, gli investimenti che coinvolgono i quadrupedi domestici scendono a 50 al giorno. La ricerca efettuata dall'Aidaa si basa sui dati relativi agli incidenti stradali del 2006 e dei primi tre mesi del 2007.

Ogni anno, secondo l'Aidaa, perdono la vita sulle nostre strade 20.100 cani: di questi, ben 4.500 muoiono in luglio e agosto. In oltre la meta' di questo tipo di incidenti, inoltre, subiscono danni anche i passeggeri delle auto che investono gli animali. Secondo le stime dell'associazione, il 70% degli animali coinvolti in incidenti stradali sono stati abbandonati, quindi non abituati a vivere all'aperto e a volte inconsci del pericolo. Diversa la situazione in Puglia, Sicilia e Campania, dove i cani vittime di incidenti stradali sono nella stragrande maggioranza randagi.

Ma non sono solo i cani ad essere vittime delle auto: i primi posti spettano a gatti, rospi , lepri e ricci, dei quali ogni anno migliaia di esemplari vengono investiti o schiacciati. Tra i selvatici, che a causa della mole provocano danni alle auto che li investono (in alcuni casi anche il ferimento e la morte del conducente) spiccano cervi, caprioli e volpi, incidenti tipici delle strade di montagna, con prevalenza per le regioni della Lombardia, Valle d'Aosta, Piemonte e Trentino alto Adige. (segue)

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