Nicaragua: Ortega, un 'nuovo cammino' contro la poverta'
MANAGUA - Un "nuovo cammino" per lottare contro povertà e analfabetismo perché "il modello liberista non è riuscito a risolvere i problemi della gente". E' la sfida che si è impegnato a raccogliere il neopresidente del Nicaragua, Daniel Ortega quando, ieri sera, dopo la cerimonia di investitura, insieme con i colleghi venezuelano Hugo Chavez e boliviano Evo Morales, si è trasferito nella piazza più grande di Managua, e, in un nostalgico e speranzoso bagno di folla, si è rivolto ad oltre 100.000 simpatizzanti, provenienti da tutto il Paese.
Ortega ha snocciolato alcune cifre: l'80% della popolazione è povera, l'1,5% dei 5,4 milioni di abitanti fa la fame ed il 35% sono analfabeti, mentre "quando io ho lasciato il governo nel 1990 era solo il 12%".
Il leader del Fronte sandinista di liberazione nazionale (Fsln), tornato al potere dopo 17 anni e tre elezioni perdute, ha comunque assicurato che terrà conto delle proposte di banchieri ed imprenditori "poiché solo l'unità può portare alla vittoria" e che manterrà l'accordo di libero commercio con gli Usa, "pur se dovrà essere rivisto, perché svantaggioso per il Nicaragua".
Ha però anche annunciato l'adesione all'Alba, l'Alternativa bolivariana delle Americhe (Alba), ideata da Chavez con il quale ha firmato un accordo in cui emerge l'appoggio che Caracas darà per far fronte ai problemi del settore energetico e alla lotta alla fame, ed il cui ammontare, secondo il quotidiano 'La Prensa', potrebbe superare l'assistenza che il Venezuela offre a Argentina, Bolivia e Cuba.
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