USA: intelligence; John Negroponte, il nuovo zar
NEW YORK - Da Saigon a Baghdad a Washington passando per le guerre segrete della Cia di Ronald Reagan nel Centroamerica degli anni Ottanta. John Dimitri Negroponte, un diplomatico di carriera e dalla scorsa estate ambasciatore americano nell'Iraq del dopo Saddam Hussein, è stato nominato oggi a sorpresa zar dell'intelligence Usa, una carica che lo metterà alla testa delle 15 agenzie di spionaggio e controspionaggio americane, CIA compresa.
Cattolico, nato in Gran Bretagna 65 anni fa da genitori greci, cinque figli adottati in Honduras con la moglie inglese, John Negroponte è fratello del più famoso Nicholas Negroponte del Mit: laureato a Yale, l'università sforna presidenti, ha cominciato la sua carriera come giovane consigliere politico all'ambasciata a Saigon, una posizione che spesso serviva come copertura per gli agenti della Cia.
Erano gli anni, tra il 1964 e il 1968, in cui l'assistenza militare al Vietnam del Sud si trasformò in una guerra in piena regola contro i comunisti di Hanoi. Dal 1969 al 1971 Negroponte entròa far parte della squadra di Henry Kissinger ai negoziati di Parigi con il governo nord-vietnamita: si dimise però, contestando il suo capo per aver fatto troppe concessioni al tavolo della trattativa.
Il Vietnam torna dunque come un filo simbolico che lega il primo incarico di Negroponte a quello ricoperto negli ultimi mesi a Baghdad: uno dei compiti, forse il principale, del primo ambasciatore americano nel nuovo Iraq è stato di cercare di arginare il rischio che l'ex paese di Saddam Hussein si trasformi per l'America in un bis del 'pantanò vietnamita.
CON REAGAN IN HONDURAS - Se è sul fronte del Vietnam che si fece le ossa, Negroponte tornò in prima linea quando Ronald Reagan conquistò la Casa Bianca nel 1980 e gli assegnò l'ambasciata in Honduras. Dal 1981 al 1985 l'ambasciatore vigilò sulla crescita degli aiuti militari al paese centroamericano da quattro a 77 milioni di dollari all'anno.
I nemici di Negroponte sostengono che in quegli anni l'attuale zar dell'intelligence portò avanti la strategia segreta dell'amministrazione Reagan per schiacciare il governo sandinista del Nicaragua. Nei suoi anni a Tegucigalpa, secondo critiche che vennero rinnovate quattro anni fa durante il procedimento di conferma per l'Onu, le violazioni dei diritti umani in Honduras divennero sistematiche.
L'AMBASCIATORE DELLE SQUADRE DELLA MORTE - Negroponte è stato più volte accusato - e ha sempre smentito - di aver trasformato il paese centroamericano in una 'rampa di lanciò per i Contras del Nicaragua.
Secondo i suoi detrattori, il nuovo zar dell'intelligence avrebbe dato il via libera alla costruzione della base aerea Al Aguacate dove venivano addestrati da consiglieri militari Usa i Contras del Nigaragua e che sarebbe diventato un centro di detenzioni segrete e di tortura negli anni Ottanta: un'ombra che si è rispecchiata sulla cronaca recente, con le foto delle torture di prigionieri iracheni nel carcere di Abu Ghraib.
Queste accuse, e quelle di avere avallato le squadre della morte volute dalla Cia potrebbero adesso tornare a complicare il processo di ratifica in Senato così come avevano provocato uno stallo del voto su Negroponte ambasciatore all'Onu nel 2000.
Molto più spedita era stata invece la procedura di ratifica per il posto a Baghdad la scorsa primavera, anche alla luce dell'urgenza del compito.
All'Onu Negroponte era stato cruciale per la politica dell'amministrazione Bush in Iraq era riuscito ad ottenere l'approvazione unanime del Consiglio di Sicurezza alla risoluzione che chiedeva a Saddam Hussein di ottemperare agli obblighi Onu di disarmo. Dopo il rovesciamento del regime dei Taleban, l'ambasciatore aveva lavorato per espandere il ruolo delle forze internazionali di sicurezza in Afghanistan.




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