CROSSAIR CRASH: Jumbolino Crossair si schianta prima di atterrare a Kloten. 24 morti e 9 feriti.

Ennesima tragedia aerea in questo periodo nero per l'aviazione. Il Jumbolino schiantatosi ieri sera trasportava 33 persone incluso l'equipaggio. . (Foto Keystone)
Ennesima tragedia aerea in questo periodo nero per l'aviazione. Il Jumbolino schiantatosi ieri sera trasportava 33 persone incluso l'equipaggio. . (Foto Keystone)
A bordo dell'Avro RJ 100 «Jumbolino», partito alle 21.01 da Berlino-Tegel e atteso a Kloten alle 22.15, c'erano 28 passeggeri e cinque membri dell'equipaggio di diverse nazionalità: 13 tedeschi, 10 svizzeri, tre israeliani, due olandesi, un austriaco, un canadese, un ghanese, uno svedese, uno spagnolo.
Non si conoscono ancora i nomi delle vittime. Si è tuttavia appreso che fra i morti figura la 34enne popstar americana, a lungo residente in Germania, Melanie Thornton, di cui proprio domani - ironia del destino - dovrebbe cominciare la vendita dell'album «Ready To Fly». La Thornton avrebbe dovuto partecipare questa sera a Zurigo alla finale della trasmissione di TV3 «Die Bar», che è stata soppressa. La notizia della morte è stata confermata dalla sua agenzia di Monaco di Baviera «esp».
Secondo la stampa online israeliana due dei tre passeggeri israeliani erano scienziati di fama nel campo della ematologia: il decano della facoltà di medicina dell'Università ebraica di Gerusalemme, professor Yaacov Matzner, e il professor Amiram Eldor, del Centro medico Ichilov di Tel Aviv. Il terzo uomo sarebbe Avishai Berkman, assessore allo sviluppo economico nel municipio di Tel Aviv. Un portavoce di Crossair a Berlino ha invece parlato di «vicesindaco di Gerusalemme», senza fare nomi.
I nove sopravvissuti del volo LX3597, alcuni dei quali gravemente ustionati, sono stati ricoverati in tre ospedali della regione. Quattro di loro sono già stati dimessi in giornata, tre sono in condizioni «stabili ma non critiche» e due in condizioni «critiche». Fra i sopravvissuti figurano due membri dell'equipaggio, ha indicato in serata la polizia.
L'aereo era in grado di trasportare 97 passeggeri. Nell'impatto - avvenuto a circa 4 km dall'aeroporto - la parte davanti e la coda sono rimaste relativamente intatte mentre quella di mezzo, dove si trovavano la maggior parte delle persone a bordo, è distrutta. Sulle possibili cause della sciagura non ci sono per il momento informazioni definitive. Si potrà saperne di più dopo l'esame delle due scatole nere - il registratore dei dati di volo e il voice-recorder -, che sono state ritrovate. Jean Overney, capo dell'Ufficio d'inchiesta sugli infortuni aeronautici federale, spera che i primi dati possano essere noti entro martedì.
Christian Gerber dell'Ufficio federale dell'aviazione civile ha indicato che il jumbolino volava troppo basso, senza poterne precisare il perché. Al momento dell'incidente sulla zona c'era una bufera di neve.
L'aereo avrebbe dovuto atterrare sulla pista 28, utilizzata dal 19 ottobre a seguito del nuovo, più restrittivo accordo con Berlino, che vieta il sorvolo tra le 22 e le 6 del mattino della Germania meridionale. Una pista che secondo gli esperti richiede da parte del pilota maggiore perizia e concentrazione rispetto alle piste 14 e 16 normalmente utilizzate, come pure una migliore visibilità. Essa non dispone infatti di un sistema di atterraggio elettronico (ILS) completo e i piloti devono operare manualmente per controllare l'altezza del velivolo.
Secondo il presidente della direzione di Crossair André Dosé nel cockpit dell'aereo c'erano due piloti svizzeri di grande esperienza, che ieri non avevano effettuato altri voli oltre allo Zurigo-Berlino-Zurigo. Il Jumbolino non era noleggiato ma apparteneva a Crossair. L'aereo era stato controllato l'ultima volta alcuni giorni fa, il 16 novembre. Una revisione completa era prevista in gennaio, ha precisato Dosé. Costruito nell'agosto del 1996 dalla British Aerospace, l'aereo aveva 13 194 ore di volo e aveva effettuato 11 518 atterraggi.
Sul posto sono intervenuti dopo l'incidente una ottantina di agenti della polizia cantonale e altrettanti pompieri, che poco prima delle 12 hanno ricevuto man forte da militari stazionati a Bassersdorf. I soccorritori, giunti sul posto sette minuti dopo l'impatto, hanno perlustrato durante la notte il bosco di Geissbühl, alla ricerca di eventuali persone ferite o in stato di choc, ma senza trovare nessuno.
Già lo scorso anno, il 10 gennaio 2000, un Saab 340 della Crossair si era schiantato a Nassenwil (ZH), poco lontano dall'aeroporto di Kloten. Bilancio: 10 morti, sette passeggeri e tre membri dell'equipaggio.
Per i parenti delle persone a bordo sono state allestite diverse
hotlines: 0800 707 507 e 061/325 71 20. Dall'estero si può
telefonare allo 0041 1 543 67 67.
Sito Crossair: www.crossair.ch
ATS/RED





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