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LUGANO

«Una favola morale dei nostri tempi difficili»

È "Improvvisamente l’estate scorsa" di Tennessee Williams, che va in scena lunedì 28 e martedì 29 aprile al LAC
LUCA DEL PIA
Fonte LAC
«Una favola morale dei nostri tempi difficili»
È "Improvvisamente l’estate scorsa" di Tennessee Williams, che va in scena lunedì 28 e martedì 29 aprile al LAC

LUGANO - Lunedì 28 aprile alle ore 20:30 (replica martedì 29, stessa ora) debutta in prima assoluta al LAC "Improvvisamente l’estate scorsa" di Tennessee Williams, con protagonista Laura Marinoni.

Per il suo debutto registico al LAC, Stefano Cordella ha scelto di misurarsi con uno dei testi più sorprendenti e personali - anche se tra i meno allestiti del repertorio del celebre drammaturgo statunitense. Dopo diversi anni alla guida del collettivo Oyes (premio Hystrio 2018) Cordella firma questa nuova importante prova registica dirigendo un cast di attori cari al LAC come Laura Marinoni nel ruolo di Mrs Violet Venable, Edoardo Ribatto (Dottor Cukrowicz), Leda Kreider (Catharine Holly); in scena, insieme a Elena Callegari (Mrs Holly), il figlio George, interpretato da Ion Donà. Monica Capuani, traduttrice che da anni indaga la scena anglofona, ne firma la traduzione.

Un allestimento che si avvale del lavoro di un gruppo di professionisti già autori di numerose produzioni LAC: lo scenografo Guido Buganza, che qui immagina una scena dagli echi onirici e simbolici, la costumista Ilaria Ariemme, che disegna abiti d’ispirazione contemporanea fedeli al nitore indicato dallo stesso autore, il disegnatore luci Marzio Picchetti, il sound designer Gianluca Agostini, l’aiuto regia Noemi Radice.

"Improvvisamente l’estate scorsa" è un dramma carico di simboli e visioni dagli echi fortemente autobiografici che si sviluppa come una sorta di thriller psicologico in un vortice claustrofobico di tensione e violenza. Nel 1943, infatti, Rose, amatissima sorella di Williams, subisce un intervento di lobotomia con il consenso della madre. Questa vicenda segna indelebilmente la vita del drammaturgo statunitense. Il motore narrativo del testo è il mistero che ruota attorno all’improvvisa morte di Sebastian ed è giocato sulle versioni contrapposte delle due donne che ne sono le protagoniste: Violet, la madre di Sebastian, e Catharine, la cugina che ha trascorso con lui l’ultima estate a Cabeza de Lobo. Al Dottor Cukrowicz, lo psichiatra incaricato di lobotomizzare la giovane Catharine, spetta il compito di indagare la verità. Mrs Violet è disposta a tutto pur di far tacere la nipote che ha assistito alla morte del figlio e difendere la reputazione di suo figlio e della sua famiglia.

Come spesso accade nei testi di Williams, il conflitto tra apparenza e verità diventa il fulcro su cui si sviluppa la storia. Egli considera "Improvvisamente l’estate scorsa" la sua opera più poetica, «una favola morale dei nostri tempi difficili» ha dichiarato Stefano Cordella. «Quando ha visto la versione cinematografica di Mankiewicz è rimasto profondamente deluso dalla scelta di rappresentare realisticamente la morte di Sebastian (per non parlare della censura sull’omosessualità). È un testo carico di simboli e metafore fin dalla descrizione iniziale dello spazio scenico (...) Tanti elementi del testo rimandano alla “creazione” (artistica, biblica, biologica) e alla pulsione di morte: non possiamo non considerare l’impatto che ha avuto l’esperienza della psicoanalisi su Williams (in quel periodo vedeva il terapeuta quasi quotidianamente) e il suo avvicinamento alla religione cattolica. Definisce la sua scrittura “emotivamente autobiografica”, i personaggi sono ispirati ai suoi famigliari e ad alcuni eventi significativi della sua vita: la malattia della sorella Rose, il rapporto simbiotico con la madre, l’esaurimento nervoso, i viaggi “spirituali”, la sessualità. Approfondire i dettagli della biografia dell’autore, scoprirne i tormenti e le fragilità, mi ha permesso di mettere meglio a fuoco quella sensazione da cui sono stato attraversato la prima volta che ho letto il testo: un grande atto di espiazione e purificazione dal dolore. C’è qualcosa di catartico nella violenza, nella brutalità che Williams sprigiona nel racconto finale di Catharine».

Per poter evocare le “visioni” presenti nel testo è stato immaginato un impianto scenico che mescolasse piani temporali e spaziali: il giardino giungla diventa l’inconscio dell’autore Williams e allo stesso tempo del poeta Sebastian. Ricordi e visioni si confondono in una sovrapposizione di simboli che rimanda al meccanismo dei sogni. È solo in questa dimensione onirica che il desiderio di essere pienamente se stessi può essere appagato, andando oltre le apparenze imposte da una società sempre più misera e spietata.

Lunedì 28 aprile alle ore 19 in Sala 4 Stefano Cordella introduce lo spettacolo in dialogo con Diego Vincenti, giornalista e critico teatrale. L’incontro, a ingresso libero, è organizzato dal settore di mediazione culturale nell’ambito di LAC edu.

Prodotto da LAC Lugano Arte e Cultura in coproduzione con Centro d’arte contemporanea Teatro Carcano di Milano, Improvvisamente l’estate scorsa dopo il debutto a Lugano, sarà a Milano sul palco del Carcano da mercoledì 7 a domenica 11 maggio.

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