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«Maggiore protezione per la popolazione»

La mozione di Marco Chiesa per chiedere misure più efficaci contro i richiedenti l'asilo violenti e criminali
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«Maggiore protezione per la popolazione»
La mozione di Marco Chiesa per chiedere misure più efficaci contro i richiedenti l'asilo violenti e criminali

BELLINZONA / BERNA - Rafforzare la sicurezza della popolazione e garantire un maggiore rispetto delle regole: è questo l’obiettivo della mozione presentata dal consigliere agli Stati Marco Chiesa (UDC), che chiede al Consiglio federale di introdurre «misure più incisive» nei confronti dei richiedenti l’asilo violenti e criminali alloggiati nei centri federali.

Nel dettaglio, la mozione incarica il Consiglio federale di adottare le misure necessarie e di proporre gli adeguamenti legislativi affinché - in caso di violazioni delle regole di uscita, di messa in pericolo della sicurezza e dell’ordine pubblico all’esterno dei centri e di apertura di una procedura penale - possano essere ordinati «un coprifuoco fino a un massimo di dieci giorni oppure una detenzione fino a dieci giorni».

Secondo Chiesa, la recente revisione della legge sull’asilo (24.038) ha certamente migliorato la sicurezza all’interno dei centri federali, proteggendo i richiedenti l’asilo da altri richiedenti. Tuttavia, il vero problema resterebbe irrisolto: «la sicurezza all’esterno dei centri» e «la protezione della popolazione residente». «È fondamentale – sostiene il promotore della mozione – che lo Stato garantisca anche la sicurezza dei cittadini che vivono attorno ai centri per richiedenti l’asilo».

La mozione sottolinea come i richiedenti l’asilo recalcitranti e delinquenti rappresentino un problema sempre più rilevante. Tra i comportamenti segnalati figurano «il mancato rispetto degli orari di uscita, rientrano in stato di ebbrezza, importunano giovani donne, insultano persone anziane, turbano la sicurezza pubblica, viaggiano senza titolo di trasporto, causano danni materiali, commettono furti nei negozi, perpetrano reati violenti e sessuali». In alcuni casi, queste persone non sarebbero nemmeno più accettate nei centri.

A sostegno delle sue richieste, Chiesa cita dati che mostrano un forte aumento delle infrazioni commesse da persone in procedura d’asilo: dalle 2’995 del 2021 si è passati a 3’651 nel 2022, a 5’945 nel 2023, fino a 6’147 nel 2024. «In poco più di tre anni, il numero delle infrazioni è quindi più che raddoppiato».

Una responsabilità che ricadrebbe sulla Confederazione, la quale però – denuncia Chiesa – tenderebbe a scaricarla su cantoni e comuni, lasciandoli spesso soli ad affrontare le conseguenze.

Un altro punto critico riguarda l’inefficacia delle misure attualmente disponibili. «Sanzioni come la riduzione del denaro di tasca o il divieto di accesso agli spazi comuni non avrebbero alcun reale effetto dissuasivo, anche perché possono essere impugnate fino al Tribunale amministrativo federale. Allo stesso tempo, mancherebbero strumenti efficaci “al di sotto” del diritto penale, come la detenzione preventiva».


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