Il VPOD denuncia l'eliminazione della trasformazione delle supplenze dei docenti in incarico, a partire dalla 17esima settimana
BELLINZONA - Il VPOD torna alla carica. Questa volta per denunciare «un'ingiustizia» nei confronti dei docenti, ossia l'eliminazione della «trasformazione delle supplenze in incarico a partire dalla 17a settimana». Una misura derivante «dall'applicazione del nuovo Regolamento sulle supplenze, entrato in vigore lo scorso 1° gennaio», scrive il sindacato in una nota stampa.
«Questa modifica, oltre ad alimentare il precariato dei futuri docenti, ha colpito anche quelli che hanno svolto fino al 31 dicembre 2024 delle supplenze continuate inferiori a 17 settimane e che sarebbero proseguite all’inizio del 2025 fino al raggiungimento di tale soglia prevista dal precedente Regolamento - si legge nel comunicato diffuso -. Stando alle segnalazioni ricevute, la problematica ha interessato ad esempio vari docenti che avevano svolto nel primo semestre del 2024 ben 14 settimane continuate di supplenza. Ora, sebbene questi supplenti stessero per conseguire la 17a settimana, a causa del nuovo Regolamento applicabile dal 1. gennaio 2025 essi non potranno vedersi automaticamente trasformare la supplenza in un incarico».
E rincalza: «La subitaneità della modifica del Regolamento ha incrinato le aspettative di persone che, in base alle normative vigenti alla data dell’assunzione, confidavano in una stabilizzazione del rapporto d’impiego nel semestre successivo e in quest’ottica avevano magari rinunciato ad altri percorsi professionali. Per questa cerchia, le prospettive lavorative diventeranno quindi particolarmente incerte e precarie».
Al DECS è stata quindi richiesta «l’introduzione di un regime transitorio per i docenti che avevano svolto delle supplenze continuate fino al termine del 2024. Nel concreto si tratterebbe di garantire la trasformazione in incarico per coloro che, in applicazione del precedente Regolamento, avrebbero raggiunto la soglia delle 17 settimane nei primi mesi del 2025».
Infine, il sindacato invita «tutte le persone toccate dalla problematica a scrivere a lugano@vpod-ticino.ch, allo scopo di precisarne la portata e di mettere pressione al Governo affinché i diritti del personale vengano tutelati».