Abusi sessuali nella Chiesa ticinese, un'interpellanza firmata MPS

I firmatari chiedono lumi anche sulle tempistiche di segnalazione all'autorità giudiziaria
BELLINZONA - Sulla vicenda degli abusi sessuali nella Chiesa ticinese, interviene con un'interpellanza al Consiglio di Stato l'MPS. «Il comunicato della Curia - si legge nel testo del documento - informa che l’amministratore apostolico Monsignor De Remy ha ricevuto personalmente una segnalazione e che questa segnalazione è stata trasmessa agli organismi giudiziari “dopo un attento esame ed accompagnamento da parte della Commissione di esperti in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale”» scrivono i parlamentari firmatari.
«Alla luce di queste considerazioni - proseguono - chiediamo al Consiglio di Stato quanto tempo è passato tra la segnalazione fatta all’autorità ecclesiale e la segnalazione all’autorità giudiziaria» e «in cosa è consistito (quanto è durato e come si è svolto) questo lavoro di “attento esame ed accompagnamento da parte della Commissione di esperti in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale?».
L'MPS chiede al CdS se «non ritiene di dover proporre una modifica della Legge sulla Chiesa cattolica, prevedendo un secondo paragrafo dell’art. 7 che istituisca un obbligo di segnalazione immediata all’autorità giudiziaria da parte dell’autorità religiosa qualora venisse a conoscenza di comportamenti non conformi alla legge da parte di un membro del clero».




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