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BELLINZONAFamiglia afghana, il Gran Consiglio chiede che non vengano espulse

24.01.23 - 16:54
Passa la risoluzione del Ps: 54 i voti a favore, votano no 16 consiglieri. 4 gli astenuti
Foto TiPress
Famiglia afghana, il Gran Consiglio chiede che non vengano espulse
Passa la risoluzione del Ps: 54 i voti a favore, votano no 16 consiglieri. 4 gli astenuti

BELLINZONA - Era partita anche una raccolta firme per opporsi all'allontanamento di una mamma e di sua figlia originarie dell'Afghanistan da Brione Verzasca. L'iniziativa cui hanno aderito quasi 3mila persone era stata fatta recapitare al Tribunale Amministrativo Federale che aveva sospeso l'allontanamento.

Adesso anche il Gran Consiglio dice la sua e lo ha fatto nella seduta odierna: è stato il socialista Fabrizio Sirica a sollecitare l'assemblea di approvare una risoluzione che chiede alla Sem di revocare l'allontanamento di madre e figlia e di concedere un permesso di dimora affinché possano continuare a stare in Val Verzasca. E il Gran Consiglio ha accolto l'invito dell'esponente socialista.

Con 54 voti a favore, 16 contrari e 4 astenuti, l'assemblea ticinese chiede che la famiglia non venga espulsa dal Ticino. 

Chi ha detto no alla risoluzione è stata la Lega dei Ticinesi. «Questa è la terza volta che si discutono dei casi del genere - ha detto Omar Balli - le altre volte ci siamo astenuti e stavolta voteremo no anche perché la politica non deve interferire con i tribunali. E poi questa famiglia andrà in Slovenia, Paese democratico dove la famiglia afghana potrà avere tutte le garanzie di sicurezza per la propria vita».

Sirica aveva detto poco prima che «questo Parlamento non può rimanere insensibile a quanto testimoniato dalla comunità verzaschese» e aveva rimarcato che «non può non valutare l’evidente sofferenza che una scelta di espulsione creerebbe in questa madre e figlia: ricominciare da capo, continuare a fuggire, non poter mai chiamare un luogo “casa”, abbandonare i compagni di scuola e quelle montagne, le nostre montagne, in cui, dopo anni, finalmente si sentono sicure e accolte».

E ancora: «Dopo un viaggio di 5 anni per arrivare fino a noi, scappando dalle violenze subite nel paese d’origine sono state bloccate in Grecia, “rimpallate” Croazia e Slovenia, per finire poi in un campo rifugiati per soli uomini, prive di assistenza». 

Il Ps ha ribadito all'assemblea che «per tutti questi motivi chiediamo con questa risoluzione di esprimere un messaggio chiaro al Governo e alla SEM, affinché si consideri la particolare vulnerabilità della situazione e gli sforzi di integrazione già intrapresi e riusciti, chiedendo alle autorità preposte di concedere un permesso di dimora per caso di rigore ed evitando così l’espulsione dalla Svizzera».

Più nello specifico - ha proseguito Sirica - «chiediamo che il Governo ticinese scriva alla SEM chiedendo il riesame della domanda, facendo valere la clausola di sovranità».

Sulla vicenda è intervenuta anche Samanta Bourgoin dei Verdi: «ho votato subito la petizione - ha ricordato ai consiglieri - e dico che questo permesso di dimora deve essere dato a questa mamma e questa bambina».

 

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