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«Autismo: facciamo di più!»

Maristella Polli interroga il Consiglio di Stato sul tema: «Un unico Ente permetterebbe di agire in modo migliore?»
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«Autismo: facciamo di più!»
Maristella Polli interroga il Consiglio di Stato sul tema: «Un unico Ente permetterebbe di agire in modo migliore?»
BELLINZONA - Attraverso un’interrogazione, Maristella Polli e Alex Pedrazzini pongono all’attenzione del Consiglio di Stato l’argomento dell’autismo. Un rapporto sull’autismo pubblicato Consiglio Federale il 17 ottobre ...

BELLINZONA - Attraverso un’interrogazione, Maristella Polli e Alex Pedrazzini pongono all’attenzione del Consiglio di Stato l’argomento dell’autismo.

Un rapporto sull’autismo pubblicato Consiglio Federale il 17 ottobre 2018, ricordano i due firmatari, prevede il sostegno della Confederazione al fine di motivare i Cantoni a ricercare una collaborazione e un cofinanziamento delle misure previste nel rapporto stesso. I contenuti propongono priorità sulle misure elencate legate ai disturbi dello spettro autistico per permettere una migliore gestione e una migliore inclusione delle persone che soffrono di questi disturbi.

Diagnosi, Coordinazione e Accompagnamento, Intervento precoce intensivo «sono ambiti nei quali, attualmente, i cantoni agiscono in modo molto diversificato e che invece, giustamente, dovrebbero essere meglio coordinate.

In Ticino esistono due Enti che attualmente si occupano di autismo: la Fondazione ARES e l’ASI.

Per Maristella Polli e Alex Pedrazzini «è quindi auspicabile trovare sinergie anche politiche e convergenze cantonali in modo da analizzare approfonditamente le 3 priorità d’azione ciò che permetterebbe di trovare ed elaborare decisioni condivise e mirate».

Ecco le domande:

    • 1) L’esistenza di un unico ente o polo specialistico per i Disturbi dello Spettro Autistico (DSA) nel nostro Cantone permetterebbe di agire in modo più completo e celere nelle decisioni a favore delle persone autistiche?
    • 2) Oltre alle due associazioni citate, sul territorio coesistono, (e non sono pochi) vari servizi ed istituzioni cantonali e privati,coinvolti con obbiettivi diversi, nella presa a carico di persone con DSA. Poter beneficiare di un unico riferimento centrale permetterebbe di coordinare in modo più efficiente gli interventi dei vari attori?
    • 3) Riunire le competenze non avrebbe come pregio quello di evitare doppioni? La creazione di un unico gruppo di esperti e consulenti riferiti al DSA non eviterebbe, soprattutto per le famiglie un buon grado di confusione per quello che riguarda i servizi disponibili?
    • 4) Si ritiene sufficiente il numero di specialisti che operano con persone con diagnosi di DSA e la loro formazione ?
    • 5) Si ritiene ammissibile che persone adulte con DSA vengano dimesse da istituti indipendentemente dai loro bisogni, o che istituzioni che si fregiano del label “Polo per l’autismo” mettano i famigliari di fronte a scelte di tipo “ farmaco- terapico” inadatte per la persona con DSA?
    • 6) La preoccupazione dei genitori con un figlio con DSA non venga accompagnato con interventi educativi mirati al continuo apprendimento, interventi che richiedono tempo,fatica, competenze ci pare giustificata completamente. Cosa intende fare in questo senso il CDS?
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