Sulla scia del "caso Plein", una mozione di Matteo Pronzini chiede di creare una base legale apposita
BELLINZONA - Oggi non bastano più «i discorsi e le belle parole, ma è giunto il momento di prendersi seriamente le proprie responsabilità e di vietare nel nostro Cantone tutte le pubblicità sessiste, razziste e omofobe». A chiederlo è una mozione presentata oggi da Matteo Pronzini, sulla scia del caso Philipp Plein che tanto ha fatto discutere negli scorsi giorni.
Ricalcando quanto chiesto dalla deputata vodese Sandrine Bavaud nel giugno del 2011, il deputato MPS chiede di preparare una base legale che dia «un segnale chiaro di rifiuto di una cultura che non fa altro che legittimare le discriminazioni e le violenze sulle donne».