Presa a schiaffi sul bus per avere schiacciato la zampa a un cane
Presa a schiaffi sul bus per avere schiacciato la zampa a un cane L'episodio è accaduto nel tardo pomeriggio di mercoledì ed è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza del mezzo
L'episodio è accaduto nel tardo pomeriggio di mercoledì ed è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza del mezzo
LUGANO - Brutta disavventura capitata a una donna sulla trentina nel tardo pomeriggio di mercoledì 8 gennaio.
L'episodio - Stando a una prima ricostruzione, attorno alle 18.30, nei pressi della fermata Viganello-S.Siro della linea 5, la giovane, mentre correva per prendere il bus, avrebbe inavvertitamente schiacciato la zampa di un cane.
Gli schiaffi - In risposta, il proprietario dell'animale l'ha seguita a bordo del mezzo pretendendo delle scuse e, dopo averla aggredita verbalmente, le ha tirato alcuni schiaffi, uno dei quali (col dorso della mano) sulle labbra e un altro sulla gola. La giovane sarebbe riuscita a parare gli altri colpi.
Le telecamere - L'episodio, avvenuto nei pressi delle telecamere su un pullman di fatto deserto, è durato qualche minuto. L'uomo è sceso dal bus dopo i numerosi inviti dell'autista, la quale ha avvisato la centrale. Il fatto è stato confermato a Tio/20 Min da TPL. Il sistema di videosorveglianza «ha ripreso il tutto e può essere consegnato su richiesta della polizia».
Il referto del pronto soccorso - Sono state avvertite le forze dell’ordine. La trentenne, scossa dall'episodio, è andata al pronto soccorso del Civico. Sono state riscontrate due piccole ferite da taglio a livello del labbro superiore e inferiore.
La testimonianza del fidanzato - «Ho ricevuto un messaggio dalla mia ragazza - spiega il fidanzato della vittima, contattato da Tio - mi avvisava d’avere, per sbaglio, calpestato la zampa di un cane e di essersi scusata col proprietario. Poi, mi ha chiamato piangendo raccontandomi quanto era successo». Il ragazzo è riuscito a parlare con l’uomo: «Gli ho chiesto - continua - se gli sembrava giusto prendere a sberle una ragazza».
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