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BIASCAAggredito brutalmente un cavallo in un ranch

14.10.20 - 20:46
Lesioni sparse su tutto il corpo. Una che ha sfiorato l’aorta. L'animale è stato ferito con un'arma da taglio.
S.R.M.
Aggredito brutalmente un cavallo in un ranch
Lesioni sparse su tutto il corpo. Una che ha sfiorato l’aorta. L'animale è stato ferito con un'arma da taglio.
Il caso è stato denunciato al Ministero pubblico.

BIASCA - Pozze di sangue. Il manto bianco macchiato di rosso. Un cavallo in strada, inquieto, fuori dal recinto. È questo lo spettacolo che si è presentato davanti agli occhi di M.V. all’alba dello scorso giovedì 1° ottobre nella sua stalla in Via Boschetto a Biasca. Ferite nette e lineari, che subito hanno fatto pensare a un’aggressione con arma da taglio, e quindi a un atto perpetrato dall’uomo. E il resoconto di una testimone, residente a poche decine di metri, toglie ogni spazio al dubbio. La vicenda si fa ancora più inquietante alla luce del gran numero di episodi analoghi verificatisi in Francia negli ultimi mesi, di cui più di 50 sono già stati confermati dalla Gendarmeria nazionale francese.

La testimone - L.R., che abita a poche decine di metri, ha dichiarato di aver sentito un rumore molto forte venire dal ranch verso le 20.15 della sera precedente, mercoledì 30 settembre. Sporgendosi dal balcone, aveva notato che uno dei cavalli «si trovava fuori dalla recinzione, muovendosi in circolo, nervosamente». Poco più avanti, una macchina accesa, con i fari puntati verso gli animali. Aveva poi intravisto «l’ombra di almeno due persone». Conoscendo i proprietari dei cavalli, la signora li aveva chiamati a casa per avvertirli ma, non ricevendo risposta, si era tranquillizzata, convincendosi che la macchina che aveva scorto in lontananza appartenesse proprio a loro. Soltanto il giorno dopo si è poi constato che gli individui presenti quella sera alla
stalla non erano sicuramente i proprietari degli equidi.

Ferite che potevano rivelarsi fatali - I colpi inferti a Eryn, il cavallo ferito, sono stati numerosi e hanno toccato anche parte del collo, ma uno in particolare, alla gamba posteriore sinistra, poteva essergli letale. L’arma utilizzata ha infatti colpito un’arteria secondaria, mancando di poco l’aorta e mettendo il cavallo in pericolo di dissanguamento, ha spiegato la proprietaria.
Pericolo più che concreto, considerando che il cavallo ha ricevuto assistenza veterinaria più di dieci ore dopo il misfatto. Fortunatamente, durante quella notte la ferita è riuscita a cicatrizzarsi parzialmente, risparmiando la vita dell’animale. La posizione della lacerazione suggerisce però che l’intento fosse quello di uccidere. Secondo la proprietaria, «uno che non sa, va a colpire punti più facili, come il collo, una coscia, una spalla». La zona lesa si trova invece all’interno della gamba, un punto scomodo da raggiungere, soprattutto considerando che un cavallo scalcia.
Con tutta probabilità i responsabili sapevano dunque che quello è un punto delicato, ricco di arterie importanti e che, se colpito, può provocare la morte dell’animale. «La riabilitazione sarà lunga», così M.V. E decisamente costosa. Oltre a un forte shock psicologico, i proprietari dovranno infatti far fronte a migliaia di franchi di cure sanitarie. La veterinaria intervenuta sul posto, Francesca Caporelli, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

Movente dubbio - Il movente resta incerto. Si potrebbe trattare di una vendetta personale. Secondo M.V., una tesi improbabile: «Non riesco proprio a immaginare così tanta cattiveria da
parte di qualcuno che conosco». È anche possibile che vi sia un legame con gli attacchi recentemente avvenuti nella vicina Francia.

La pista francese - Sono più di 50, da inizio 2020, gli attacchi volontari registrati in Francia ai danni di cavalli. Una crescita esponenziale negli ultimi due mesi. Si tratta di mutilazioni di diverso tipo che hanno avuto luogo un po’ ovunque sul territorio francese. Molti cavalli sarebbero deceduti, e in gran parte dei casi l’orecchio destro gli sarebbe stato reciso. Più inchieste sono state aperte per indagare responsabili e movente. Le ipotesi finora ritenute più plausibili sono quella di una crudele challenge online, di un rituale satanico, o di una forma di sadismo sessuale.

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