«L'hanno arrestato e ora è in serio pericolo»

Un 49enne originario del Burundi finisce in manette. Non aveva il diritto di stare in Svizzera e sarà rimpatriato. Il grido di allarme del Collettivo R-esistiamo.
LOCARNO - Classe 1976, viene dal Burundi e per quasi tre anni ha abitato in Ticino. Martedì mattina è stato arrestato a Locarno. Il motivo? Le autorità competenti avevano deciso che doveva essere rimpatriato. Nel frattempo l'uomo è stato spostato dapprima a Lugano e in seguito a Ginevra dove era previsto un volo di rientro verso la sua terra d'origine.
Di cosa si parla – Sulla questione tio.ch ha interpellato una militante del Collettivo R-esistiamo che, attraverso un comunicato, dice stop ai rimpatri forzati in Burundi, chiedendo una presa di coscienza a politici federali e cantonali. Il testo sostiene che ci sarebbero gravi rischi per le persone richiedenti l'asilo respinte dalla Svizzera e che il Burundi non è un Paese sicuro.
«Situazione pesante» – Ma perché esattamente? La nostra interlocutrice contestualizza: «Da diversi decenni, la situazione dei diritti umani in Burundi continua a deteriorarsi a causa dei regimi autoritari, delle frodi elettorali, dell'assenza di libertà di espressione, delle esecuzioni extragiudiziali, dell'impunità generalizzata. Di fronte a queste gravi e persistenti violazioni, migliaia di burundesi sono stati costretti a fuggire dal loro Paese per salvare la propria vita e la propria dignità».
«Fa parte dell'opposizione politica» – Sembrerebbe essere il caso dell'uomo arrestato a Locarno. «Lui non ha commesso reati penali, questo va specificato subito. Semplicemente, secondo la legge, non aveva il diritto di stare qui. Ma se rientra in Burundi rischia grosso perché lui fa parte dell'opposizione politica nella sua terra. È in serio pericolo dunque. In Ticino lavorava, faceva uno stage nell'ambito delle cure sanitarie, si stava ricostruendo una vita».




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