Gobbi torna alle redini della Polizia cantonale

La reazione della Lega dei Ticinesi: «Il tempo è galantuomo e oggi i nodi vengono al pettine»
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato comunica di aver revocato la misura temporanea con la quale aveva affidato la responsabilità politica della Polizia cantonale a Claudio Zali, direttore supplente del Dipartimento delle Istituzioni.
La Polizia torna a Gobbi - La responsabilità politica della Polizia cantonale è dunque da subito affidata a Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle Istituzioni. La decisione è stata adottata, fa sapere l'esecutivo, «dopo aver preso atto della chiusura dell’istruzione penale da parte del procuratore generale e aver consultato gli atti dell’incarto penale inerente agli avvenimenti dell’incidente stradale che aveva coinvolto il Consigliere di Stato lo scorso anno».
L'autosospensione - A fine marzo, dopo il polverone sollevato intorno all'incidente del 14 novembre , il direttore delle Istituzioni aveva deciso di autosospendersi dalla responsabilità politica della Polcantonale, passata fino al termine dell'inchiesta sotto la guida del collega Zali.
«Non esiste e non è mai esistito un caso Gobbi» - Non ha tardato ad arrivare la reazione della Lega che, felice di poter mettere un punto a questo capitolo, si è tolta il proverbiale e fastidioso sassolino dalla scarpa: «Il tempo è galantuomo e oggi i nodi vengono al pettine - si legge nella lungo comunicato stampa inviato a tutti i fuochi -. Risulta confermata la malafede e la pochezza dei media e dei rappresentanti politici che hanno strumentalizzato e cavalcato l’incidente: siamo certi che i cittadini – sia in veste di elettori che di abbonati ai quotidiani che di radio e telespettatori – se ne ricorderanno al momento opportuno». «Oggi - si conclude -possiamo dunque ribadire, senza possibilità di smentita, che non esiste, né è mai esistito, alcun “caso Gobbi”. Esiste, per contro, un “caso Dadò”, un “caso MpS” ed un “caso stampa di regime”».




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