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«Aiutateci a vivere un sogno»: il video

LUGANO«Aiutateci a vivere un sogno»: il video

09.06.23 - 08:47
Due giovani velisti si apprestano a rappresentare la Svizzera nei mari della Grecia. Ma hanno bisogno di sostegno...
Foto di Davide Giordano
«Aiutateci a vivere un sogno»: il video
Due giovani velisti si apprestano a rappresentare la Svizzera nei mari della Grecia. Ma hanno bisogno di sostegno...

LUGANO - Hanno il nome uguale: Andrea. Il cognome quasi: il primo, più chiacchierone, fa Avitabile; l'altro, più pacato, Vitali. Stiamo parlando di due velisti di 14 anni che vivono nel Luganese e che si stanno preparando per una grande sfida: dal 15 al 22 luglio si terranno infatti i campionati europei Optimist (barca a vela per ragazzi) in Grecia. «Abbiamo lanciato una raccolta fondi (per i dettagli cliccare qui) perché partecipare a questa competizione è molto costoso. Ci servono come minimo 6'000 franchi», dice Andrea Vitali. 

Sotto stress – Il suo "collega", che con la sua precisione ha una simpatica aria da economista, puntualizza: «Quella è la cifra minima stabilita dalla piattaforma di crowdfunding. La cifra reale che ci serve è di 10'000 franchi a testa». Poi si torna a parlare di sport. L'Andrea pacato ammette: «Da una parte è un bene che io sia un ragazzo tranquillo. Dall'altra invece in acqua bisogna essere aggressivi. Mi piace essere sotto stress». «In regata a volte hai ansia. Soprattutto quando sei davanti. Poi riesci a prendere un po' di distanza e ti godi il momento», sottolinea Avitabile. 

Sacrifici – I due, tesserati per il circolo velico di Lugano, rappresenteranno la Svizzera alla rassegna internazionale. Le loro vite sono dense di sacrifici. «Io ringrazio molto la mia famiglia», evidenzia con orgoglio Vitali. «Solo la vela in sé costa oltre 300 franchi, la barca 4'000. Poi ci sono tutti gli accessori. La parola chiave per noi è sostegno», aggiunge Avitabile. La vela non è solo uno sport caro, che costa circa 6'000 franchi all'anno alle rispettive famiglie, ma necessita di tanta costanza. 

Pieni di impegni – E la scuola? «Per fortuna che andiamo bene e ci vengono concessi i permessi per assentarci», annuisce Vitali. «Quando siamo in trasferta non abbiamo tempo per studiare – spiega Avitabile –. Entriamo in acqua alle otto e usciamo alle cinque del pomeriggio. Alla sera facciamo teoria e poi andiamo a dormire. Allo studio pensiamo durante i viaggi. E quando torniamo a casa ci diamo tanto da fare per recuperare. La bella stagione è densissima di impegni». «La normalità che vivono i nostri coetanei? Non mi manca – conclude Vitali –. Anche perché ogni tanto riesco in ogni caso a stare con gli amici». 
 

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