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CASLANOAllarme siccità, «ma il Comune spreca 200mila litri d’acqua»

04.04.23 - 06:30
La tradizionale pulizia del nucleo portata avanti dal Municipio di Caslano continua ad accendere gli animi.
Deposit (simbolica)
Allarme siccità, «ma il Comune spreca 200mila litri d’acqua»
La tradizionale pulizia del nucleo portata avanti dal Municipio di Caslano continua ad accendere gli animi.

CASLANO - La siccità continua a imperversare in Ticino. E sono sempre più numerosi i Comuni che invitano la cittadinanza a un uso moderato dell’acqua potabile. Caslano, al contrario, si accinge a effettuare la tradizionale pulizia del nucleo, per la quale vengono utilizzati ben 200mila litri di acqua potabile. L’intervento, che ha luogo ogni anno prima di Pasqua e al primo di agosto, è previsto per mercoledì, giovedì e venerdì 5, 6 e 7 aprile. Ma la consigliera comunale leghista Lidia Ruta Cucuzza e il coordinatore del Gruppo Lega UDC UDF di Caslano Andreas Wiesner non ci stanno.

Pulire sul pulito - «A Caslano, purtroppo, l’esempio non viene dall’alto e il Municipio continua imperterrito, e ostinatamente, a disinteressarsi del problema, ignorando i malumori della popolazione», scrivono Wiesner e Ruta Cucuzza in una presa di posizione. Viene inoltre specificato che, considerato che «il Comune si è dotato di una moderna pulitrice che viene utilizzata costantemente», «mal si capisce la necessità di mantenere viva questa tradizione».

Già la scorsa estate Ruta Cucuzza aveva tentato, senza risultati, di convincere il Municipio a rinunciare alla pulizia, ma, ribadiscono i due leghisti, «quest’anno la situazione è ancora peggiore». La speranza è dunque che l'Esecutivo faccia dietrofront e «mostri maggiore rispetto verso i comuni che sono già in contingentamento».

«Il Municipio ha deciso così» - Quella della pulizia del nucleo «è una tradizione che va avanti da un ventennio, e il Municipio ha deciso di portarla avanti», conferma a Tio/20minuti il segretario comunale Ivano Casanova. Se questa volontà sia stata espressa all’unanimità o meno non è dato saperlo, «magari c’è stato qualcuno che avrebbe voluto cercare un’altra soluzione, ma la decisione municipale è stata questa».

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