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CANTONEFinisce in strada senza un soldo in tasca: «Casa Martini mi ha detto di andarmene»

13.06.22 - 08:30
Il ticinese Franco Devittori, 65enne in serie difficoltà finanziarie, al momento dorme in stazione a Locarno.
Franco Devittori
Finisce in strada senza un soldo in tasca: «Casa Martini mi ha detto di andarmene»
Il ticinese Franco Devittori, 65enne in serie difficoltà finanziarie, al momento dorme in stazione a Locarno.
Il Cantone è intervenuto, ma ancora non si è arrivati a una soluzione definitiva. «Non è vero che l'abbiamo buttato fuori», ribatte dal canto suo Fra Martino Dotta, gestore di Casa Martini.

LOCARNO - Si è ritrovato senzatetto a 65 anni, il ticinese Franco Devittori. Buttato fuori da Casa Martini, centro di prima accoglienza per persone in difficoltà, lunedì 23 maggio, ha già dormito otto notti nella sala d’aspetto della stazione di Locarno. Disperato, ha chiesto aiuto a Tio/20minuti.

Screzi e mancati pagamenti - La storia di Devittori, va riconosciuto, non è priva di zone d’ombra. Il 65enne, che era ospite di Casa Martini da due mesi, percepisce infatti la pensione e dovrebbe essere in grado di mantenersi. «Mi sono trovato in difficoltà», spiega, «perché mia figlia, che vive a Santo Domingo con la mia compagna, ha avuto un grosso problema di salute che ha richiesto più operazioni», spiega. «Negli ultimi mesi ho messo al primo posto la famiglia, mandando a Santo Domingo tutta la mia pensione per coprire le spese mediche. Ho chiesto a Casa Martini di poter pagare l’affitto dovuto tra qualche mese, ma hanno fatto tante parole e pochi fatti». Già, perché dopo alcuni screzi con il personale relativi alla cucina della struttura, Devittori è stato messo alla porta. 

L'abbandono - Certo, è ancora da stabilire se le operazioni per le quali Devittori starebbe pagando siano reali, come sostenuto dalla sua compagna, o se il 65enne si stia semplicemente facendo fregare. Ciò non toglie però che l'uomo sembra essere stato abbandonato a sé stesso.

Casa Martini nega ma non spiega - Respinge le accuse Fra Martino Dotta, gestore di Casa Martini e direttore della Fondazione Francesco. «Non è affatto vero che l’abbiamo buttato fuori», afferma, dopo aver mostrato una certa riluttanza a parlare. «L’abbiamo invitato più volte a rivolgersi ai Servizi sociali del suo comune di domicilio, nonché a cercare con il loro sostegno una sistemazione più consona alle sue necessità». 

Un Comune passivo - Dall’invito, però, si è passati in fretta all'azione. L’avvocato Marco Corrente, legale dell'uomo, aveva infatti chiesto di prorogare di una settimana la sua uscita dalla struttura: «Non ho però avuto nessun riscontro e Devittori è stato congedato». Il Comune di Losone, contattato prima dal 65enne e poi da Tio/20minuti, è stato inoltre informato della gravità della situazione, ma non ha apportato soluzioni che potessero, nell'immediato, risparmiare la strada a Devittori. «Il Comune», spiega il responsabile comunicazione Giovanni Boffa, «non ha spazi per questo tipo di situazioni».

Soluzioni di emergenza - Arrivati a venerdì 27 maggio, ci rivolgiamo al Cantone, che, mai informato né da Casa Martini né dal Comune, è all’oscuro di tutto e dice di poter entrare in materia solo a partire da lunedì. Innumerevoli telefonate e molteplici buchi nell'acqua dopo, troviamo una soluzione transitoria. I frati cappuccini del Santuario della Madonna del Sasso coprono le spese per un alloggio in hotel durante il weekend.

Il Cantone ci mette una pezza - La svolta, in questa storia, arriva infine lunedì 30 maggio. L’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento interviene e sistema Devittori all’Hotel Leon d’Oro di Bellinzona per una settimana, intimando al Comune di Losone di aiutare il 65enne a trovare un appartamento a buon mercato.

Ritorno in stazione - Nel frattempo, però, la ricerca è ancora in corso e la settimana è finita. Il gestore dell'hotel, Gino Petrone, ha tenuto il 65enne nella struttura qualche giorno supplementare, sperando in un nuovo intervento da parte del Cantone, ma venerdì è stato costretto a congedarlo. E mentre Devittori torna in strada, dalle nostre istituzioni tutto tace.

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