Orari posticipati a scuola, l'OCST chiede al DECS di discuterne

«Condividete con le parti, scolastiche ed extrascolastiche, una valutazione della situazione per soluzioni proficue»
BELLINZONA - Venerdì 13 novembre gli allievi dei licei e della Scuola cantonale di commercio di Bellinzona hanno ricevuto una circolare interna in cui viene loro annunciato che il DECS ha deciso di posticipare di un’ora l’inizio delle lezioni al mattino. Una disposizione pensata per sgravare la pressione sui mezzi pubblici nelle ore di punta. Si moltiplicano, infatti, foto, video e lamentele di assembramenti su treni e bus, come pure alle fermate, che mal si combinano con la situazione sanitaria attuale e la richiesta di mantenere le distanze.
Ma nel weekend le imprese di trasporto pubblico si sono dette sorprese: «Non siamo state informate in anticipo dei piani del DECS e avremmo voluto saperne di più». Il sindacato indipendente degli studenti e apprendisti (SISA) ha parlato di “cerotto”, differente da «una reale soluzione», recriminando la scelta di non trattare allo stesso modo tutte le scuole post-obbligatorie.
Ora a esprimersi è anche il sindacato OCST-docenti. «La nuova disposizione oraria non rientra in nessuno dei tre scenari discussi e concordati con i rappresentanti sindacali e delle organizzazioni magistrali durante l’estate scorsa».
La modifica dovrebbe entrare in vigore a partire da lunedì 23 novembre. Ogni sede potrà elaborare la soluzione a lei più confacente. Ma il sindacato invita il DECS a condividere con le parti, sia scolastiche, sia extrascolastiche, una valutazione della situazione per individuare insieme provvedimenti pienamente proficui. L’OCST teme infatti che i docenti siano sollecitati eccessivamente con sovraccarico di lavoro e «condizioni di lavoro in parte già modificati da settembre».




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