«Interinali letteralmente messi in strada»

La denuncia di Unia dopo il licenziamento a Losone di 18 lavoratori presso AGIE
LUGANO - «Sono i lavoratori più precari le prime vittime della crisi del coronavirus». Ne è convinto il sindacato Unia, che commenta i 18 lavoratori licenziati da AGIE Charmilles SA a Losone.
Unia denuncia «abusi di ogni genere» subiti in Ticino dai lavoratori interinali dall’inizio della pandemia. Anche le misure decise dal Consiglio federale - che ha esteso il diritto alle indennità per lavoro ridotto - «si stanno rivelando inefficaci a causa della brutalità con cui le agenzie interinali salvaguardano i propri interessi economici». Per non pagare i contributi, pare infatti che queste decidano di licenziare piuttosto che assumersi i costi. «È del resto la stessa Swissstaffing, l’associazione padronale di categoria, a suggerire di non chiedere sistematicamente il lavoro ridotto - scrive il sindacato -, ma di valutare caso per caso per evitare eventuali costi supplementari. È come se il governo suggerisse ai datori di lavoro di selezionare i dipendenti per i quali chiedere il lavoro ridotto e di licenziare tutti gli altri».
Il sindacato Unia Ticino ribadisce che «il tanto decantato “rilancio economico”» deve necessariamente cominciare con «un rafforzamento delle tutele e dei diritti di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori», come pure ribadisce «la necessità di porre dei freni al proliferare delle agenzie di lavoro temporaneo, che, con la stessa virulenza del Covid-19, diffondono nella società precarietà e povertà».




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