Kering, oltre un miliardo per chiudere il caso

In arrivo un maxi-risarcimento per risolvere la controversia fiscale legata alla presunta evasione di 1,4 miliardi di euro. Il gruppo però precisa: «Accordo non ancora raggiunto»
ROMA - Un assegno a nove zeri, da oltre un miliardo di euro. A tanto corrisponderebbe la cifra record che il gruppo Kering si appresta a versare come maxi-risarcimento all’Agenzia delle Entrate italiana per mettere la parola fine alla controversia fiscale legata alla presunta evasione di circa 1,4 miliardi di euro, con ricavi non dichiarati per 14,5 miliardi di euro.
Secondo il Sole 24 Ore, che riporta oggi la notizia, l’accordo con il Fisco italiano - un accertamento con adesione, che consentirebbe al gruppo di evitare una lite tributaria - dovrebbe essere firmato nei primi giorni di maggio.
Il periodo della presunta evasione si situa tra il 2011 e il 2017. Stando a quanto ricostruito dalle indagini delle Fiamme Gialle, il gruppo Kering, attraverso «una stabile organizzazione occulta» costituita dalla società svizzera LGI Luxury Goods International, avrebbe evitato di pagare le tasse sulla commercializzazione in Italia di prodotti del marchio Gucci, ma avrebbe pagato solo le imposte svizzere inferiori al 9%.
La posizione di Kering - Sull'indiscrezione pubblicata dal quotidiano italiano, il gruppo ha ufficialmente preso posizione dichiarando che «come comunicato lo scorso 25 gennaio, Kering intrattiene confronti regolari con le autorità fiscali italiane su questo tema. Diversi incontri hanno già avuto luogo in un clima aperto e collaborativo. Ad oggi non è ancora stato raggiunto un accordo sull’ammontare specifico».




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