Una cooperativa di dipendenti ha in progetto di riaprire la casa da gioco provvisoriamente, fino all'intervento del Governo. «Conosciamo la macchina e potremmo farla funzionare»
CAMPIONE D’ITALIA - «Ci riprendiamo il Casinò e lo gestiamo per un tempo limitato». È questa l’intenzione di Alessandra Bernasconi che, insieme ad altri 18 dipendenti, sta lavorando a un progetto alternativo per riaprire la casa da gioco dell’enclave.
Non è ancora tempo di dire «Les jeux sont faits», dunque, perché il Casinò potrebbe riaprire sotto la gestione della cooperativa dei dipendenti. «Il progetto che stiamo portando avanti anche consultando avvocati e commercialisti - ha spiegato Bernasconi, responsabile marketing, a La Provincia - ci permetterebbe di gestire il Casinò fino a che la situazione non venga definita da Roma».
Ogni giorno in cui la casa da gioco dell’enclave resta chiusa «si parla di circa 250mila euro di perdita». La soluzione dei 19 dipendenti - che rappresentano tutti i settori del Casinò - sarebbe immediata: «Conosciamo la macchina e saremmo in grado di farla funzionare». La gestione della cooperativa potrebbe consentire la riapertura provvisoria, «il tempo necessario al Governo di intervenire in modo concreto».
Governo italiano che ha ricevuto da Maurizio Gasparri (Forza Italia) un’interrogazione affinché vengano «assunte iniziative urgenti per affrontare la vicenda, evitando l’ingiustificata paralisi della casa da gioco che dà lavoro a 500 persone» e dei cui «utili si è sempre avvalso il Quirinale».