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LUGANOSì al volare “in proprio”, ma con aerei noleggiati

11.03.18 - 14:50
L’imprenditore Dario Kessel precisa alcuni punti della sua idea di business plan, alla luce della proposta di Maurizio Merlo di «prendere un aereo e volare per conto nostro»
TiPress
Sì al volare “in proprio”, ma con aerei noleggiati
L’imprenditore Dario Kessel precisa alcuni punti della sua idea di business plan, alla luce della proposta di Maurizio Merlo di «prendere un aereo e volare per conto nostro»

LUGANO - Sul rilancio dell’aeroporto di Lugano sono molte le idee e le proposte avanzate. L’ultima, in ordine di tempo, quella di Maurizio Merlo: «Perché non prendere un aereo e volare per conto nostro?».

Una proposta simile a quella lanciata circa un mese fa da Dario Kessel, ma con alcune precisazioni. Il direttore di Lugano Airport ha spiegato che, concretamente, «si tratterebbe “solo” di dotarsi di un Saab, assumere piloti e personale di cabina, creare una nuova società controllata da Lugano Airport e così offrire in casa la rotta Lugano-Ginevra» che SkyWork tentenna a rilevare.

La pensa diversamente Dario Kessel, il cui business plan - come fa notare in una mail trasmessa a Marco Borradori e Michele Foletti - prevede la costituzione di una compagnia aerea di proprietà Lugano, TPL, LASA, utilizzando «aerei noleggiati o collaborando con una compagnia appaltatrice a prezzo orario fisso». Il calcolo dell’imprenditore - riportato recentemente dal portale Ticinolive - prevede un costo totale di 5,7 milioni di franchi («un Dornier 328 da 31 posti costa 4.800 franchi per ogni ora di volo: 4 ore al giorno per 6 giorni fanno 24 ore, più 1 di riserva. Per 4 settimane fanno 100 ore e per 12 mesi 1200»). Con una media di 26 utenti per ogni volo, «si arriverebbe a un disavanzo di 1,2 milioni». Sommato a un risparmio sul personale («riducendo e/o ottimizzando il personale e diminuendo drasticamente gli stipendi i vari “capi”») di 2,5 milioni di franchi, «si darebbe la possibilità ai privati di espandersi, e l’aeroporto potrebbe ritenersi salvo e sostenibile a lunga scadenza».

L’imprenditore intende dunque precisare come la sua idea di business plan sia differente rispetto a quanto proposto da Merlo: «Mi raccomando - conclude la sua comunicazione al sindaco di Lugano e al titolare del Dicastero consulenza e gestione - non fraintendete la mia idea di volare in proprio, non vorrei essere il responsabile dell’ennesimo crack».

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COMMENTI
 

F/A-18 6 anni fa su tio
Kessel ha terreni e stabili all'interno dell'area aeroportuale, tutta roba che ora rende poco, chiaro che il riprendere dell'attività darebbe ossigeno alle sue finanze, una chiusura definitiva dello scalo vanificherebbe i suoi investimenti fatti nel tempo, non so cosa pensare in quanto a guardare in faccia alla realtà non c'è da essere allegri, il mondo cambia e si evolve e certe belle realtà passate come il nostro aeroporto non è detto che lo siano anche nel futuro.

Nicklugano 6 anni fa su tio
Merlo ha ragione: prenda l'aereo e voli (via) per conto suo :-)))

Bandito976 6 anni fa su tio
Il ticino é finito. Prima lo si capisce e prima si chiudono attività in perdita.

Evry 6 anni fa su tio
Non si vuole tenere in considerazione che con Alptransit le distanze-tempo da Lugano a Milano Malpensa e Zurigo ora si sono ridotti...

Tarok 6 anni fa su tio
ma non costa meno fare l’autostop con gli aerei del mantegazza o del pacolli? basta un adesivo del cane peo sulla fusoliera e la Luganair è fatta

ziopecora 6 anni fa su tio
ma perché mai si dovrebbe iniziare un'avventura imprenditoriale sapendo in anticipo di perderci milioni ogni anno? Non è che iniziano a raccontarci favole di indotto favoloso e file lunghe km di aziende che con il volo su Ginvera verrebbero a Lugano?

MrBlack 6 anni fa su tio
Un anno ha 52 settimane...non 48. Magari qualche calcolo preciso e non da osteria...tenendo conto anche dei costi per rimborsare i passeggeri dei numerosi voli annullati...farebbe forse capire che una società che gestisce un solo volo e di pochi passeggeri non sta in piedi
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