Cerca e trova immobili
TICINO/USA

Juilland denunciato all'FBI

None
Juilland denunciato all'FBI
BELLINZONA/WASHINGTON - I problemi giudiziari di Francesco Juilland non si fermano al Ticino ma arrivano fino a oltre oceano. Il 42enne regista luganese in carcere da oltre due settimane con l’accusa di truffa, riciclaggio e falsità in docume...

BELLINZONA/WASHINGTON - I problemi giudiziari di Francesco Juilland non si fermano al Ticino ma arrivano fino a oltre oceano. Il 42enne regista luganese in carcere da oltre due settimane con l’accusa di truffa, riciclaggio e falsità in documenti, è, come riferisce la Regione Ticino di oggi, accusato dal texano Keith Pettle di avergli sottratto svariati milioni di dollari. E stando al quotidiano ticinese non sarebbe il solo a pretendere un risarcimento da parte di Juilland, ci sarebbe anche una società americana a cui Juilland deve versare 150mila dollari come risarcimento. Si tratta della Konigsberg Company, società porduttrice del famoso film "9 settimane e 1/2".

Dalla California - scrive ancora il quotidiano - è subito arrivata direttamente alla procuratrice Monica Galliker la replica di Abraham R. Wagner, che, presentandosi come avvocato del regista ticinese, non ha smentito nulla ma si è limitato a dichiarare di non essere a conoscenza di procedimenti penali pendenti in California e nel resto degli Stati Uniti.

Keith Pettle sarebbe stato contattato dal regista luganese in cerca di finanziamenti privati e prestiti per produrre i suoi film intascando poi personalmente parte di queste considerevoli somme. Finanziamenti e prestiti coperti, assicurava Francesco Juilland a garanzia dell’investimento, dai diritti cinematografici.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE