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Preventivo 2026, il Nazionale stronca i treni notturni per Malmö

Per la Camera del Popolo il credito di dieci milioni va stralciato
20min/Matthias Spicher
Fonte ats
Preventivo 2026, il Nazionale stronca i treni notturni per Malmö
Per la Camera del Popolo il credito di dieci milioni va stralciato

BERNA - Il credito di dieci milioni di franchi per i treni notturni internazionali, previsto in particolare per il collegamento tra Basilea e Malmö, in Svezia, va stralciato dal preventivo 2026. Lo ha deciso oggi per 99 voti a 92 (due astenuti) il Consiglio nazionale, allineandosi agli Stati.

La Camera del popolo ha ripreso e concluso stamattina i dibattiti sul budget per il prossimo anno, iniziati la settimana scorsa e proseguiti ieri pomeriggio. Il destino del treno per la città svedese - che sarebbe dovuto entrare in funzione in primavera, ma che senza il tesoretto della Confederazione non potrà circolare - era il punto più controverso del sesto e penultimo blocco di voci di spesa, che si focalizza su ambiente, energia e trasporti.

Ritenendolo troppo costoso e non redditizio, i "senatori" avevano a loro volta deciso di rinunciare all'investimento proposto dal Consiglio federale. "Non vogliamo una politica simbolica che costi al contribuente 100-200 franchi per ogni biglietto sovvenzionato", ha detto sposando tale posizione Alex Farinelli (PLR/TI). Stando al ticinese, sacrificare il credito è una "scelta di buonsenso, non di ideologia".

"È inaccettabile che gli svizzeri finanzino questa linea, il cui uso rientra nel tempo libero e non in un bisogno di mobilità. Significa buttare soldi pubblici dalla finestra", ha rincarato la dose Yvan Pahud (UDC/VD). "Malmö è la stazione finale, ma ci sono anche altre fermate intermedie come Amburgo e Copenaghen", gli ha risposto Ursula Zybach (PS/BE). "Offrire questo servizio tre volte a settimana è interessante pure per chi dal Nord Europa vuole venire in Svizzera", ha aggiunto, invano, la bernese.

I sostenitori hanno inoltre sottolineato come l'anno scorso le Camere federali, nel quadro della legge sul CO2, avessero accettato di incoraggiare il trasporto passeggeri ferroviario notturno. Il governo non intendeva originariamente accordare fondi a questo settore per il 2026, ha confermato in aula la consigliera federale Karin Keller-Sutter, ma aveva poi inserito una somma di dieci milioni proprio per venire incontro al legislativo.

Vendita biglietti già iniziata
Il convoglio notturno Basilea-Malmö sarebbe dovuto circolare a partire dal 15 aprile 2026. La partenza dalla città renana era prevista per tutto l'anno il mercoledì, il venerdì e la domenica, mentre da quella svedese il giovedì, il sabato e il lunedì.

A causa dei costi elevati, per l'introduzione e la gestione di questo collegamento è indispensabile il sostegno finanziario di Berna, avevano fatto notare le FFS a fine ottobre, presentando l'offerta. Le ferrovie federali avevano promesso rimborsi (la vendita dei biglietti è già iniziata) qualora il Parlamento avesse bloccato il budget.

Nelle intenzioni, il treno EuroNight avrebbe dovuto percorrere una distanza di oltre 1400 km dalla Svizzera fino alla Svezia, attraversando la Germania e la Danimarca. Il servizio prevedeva posti per circa 350 viaggiatori, con carrozze letto e cuccette.

Oltre 1 milione per Tox Info
I deputati hanno infine trattato il settimo e ultimo blocco, incentrato sulla sanità pubblica. In particolare, hanno scelto, per 148 voti a 46, di concedere più soldi al numero d'emergenza antiveleni Tox Info Suisse, minacciato dalla mancanza di liquidità.

Secondo il plenum, tale servizio va sostenuto con 1,1 milioni di franchi. Pure gli Stati avevano votato per stanziare maggiori fondi, limitandosi però a 800'000 franchi, da destinare anche alla prevenzione delle dipendenze.

Tox Info, raggiungibile 24 ore su 24 al numero 145, riceve ogni anno circa 40'000 telefonate, soprattutto a causa dell'ingerimento di prodotti chimici e medicamenti. Gli enti privati che lo hanno fondato si sono man mano ritirati dal loro impegno, mettendone a repentaglio l'esistenza: senza aiuti aggiuntivi, potrebbe dover cessare l'attività nel corso del 2026.

Non è possibile che sia il settore pubblico a dover subentrare, ha però dichiarato al riguardo la ministra delle finanze Keller-Sutter. La sangallese avrebbe preferito aspettare l'esito delle trattative in corso fra la Confederazione e i finanziatori per trovare una soluzione prima di sbloccare contributi supplementari, ma ha convinto solo una minoranza dell'aula.

Un dibattito lungo 13 ore
Dopo oltre 13 ore di dibattiti, spalmati su tre giorni, il Nazionale ha concluso i lavori con il voto sull'insieme del progetto di preventivo, accettandolo per 109 voti a 82 (cinque astenuti). I no sono giunti principalmente dai banchi di PS e Verdi, ma anche da qualche membro del gruppo UDC.

Il dossier torna ora agli Stati per l'appianamento delle divergenze. Ad esempio, manca ancora uniformità fra i due rami in merito ai risparmi sul personale della Confederazione: il Nazionale vorrebbe concedergli lo 0,1% della compensazione del rincaro - contro lo 0,5% proposto dall'esecutivo - mentre gli Stati auspicano una cancellazione completa. Inoltre, la Camera del popolo ha deciso ieri di tagliare di 34,5 milioni i fondi per la cooperazione internazionale rispetto alla versione del governo approvata dai "senatori".

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