Polli al cloro: «Prematuro discuterne ora»

Nessuna decisione oggi nel Consiglio degli Stati. Il plenum ha preferito rinviare tutto alla commissione competente.
BERNA - Nessuna decisione oggi nel Consiglio degli Stati in merito ai famigerati "polli al cloro" che gli Stati Uniti vorrebbero esportare verso la Svizzera nell'ambito della vertenza sui dazi. Il plenum ha preferito rinviare tutto alla commissione competente, giudicando che non è il momento giusto per discuterne.
Autore della mozione d'ordine per il rinvio, Jakob Stark (UDC/TG) ha ammesso che questi volatili trattati col cloro non sembrano godere di molta simpatia nel nostro Paese. Al momento, l'importazione di queste merci in Svizzera è vietata a livello di ordinanza, mentre la mozione inoltrata da Mathile Crevosier Crelier (PS/JU) vorrebbe iscrivere tale stop a livello di legge, ha sottolineato il "senatore" turgoviese.
Tuttavia, visto che siamo nel bel mezzo di un negoziato con gli Stati Uniti, non è questo il momento opportuno per decidere sull'atto parlamentare. Ci sono ancora aspetti da chiarire, come l'eventuale obbligo di dichiarazione per queste merci.
Anche se non proprio entusiasta di questa richiesta di rinvio. Crevosier Crelier ha accettato le argomentazioni del collega democentrista, benché convinta che sulla questione sia necessario agire con urgenza visto che gli Stati Uniti - e il Consiglio federale pensa a un eventuale allentamento del divieto - vorrebbero esportare verso il nostro Paese 1500 tonnellate di questi polli, che la stragrande maggioranza della popolazione, come risulterebbe da alcuni sondaggi, non vuole affatto vedere nel piatto. Una possibilità invisa anche agli agricoltori e che è stata accolta con circospezione anche dalla grande distribuzione, ha specificato.
Benché convinta che la richiesta Stark non sia una tattica dilatoria, la "senatrice" socialista ha tuttavia voluto ricordare che un eventuale allentamento del divieto attuale cozzerebbe con la legislazione europea e anche con l'accordo sulla sicurezza alimentare che la Svizzera e Bruxelles hanno negoziato.
Sempre nel corso della seduta, il plenum ha anche rinviato in commissione una mozione di Flavia Wasserfallen (PS/BE) che chiedeva al Consiglio federale di non aumentare i prezzi dei medicamenti nel quadro della controversia doganale con gli Stati Uniti (prezzi che gli Usa vorrebbero spingere verso il basso). Nella sua risposta scritta all'atto parlamentare, il governo scrive di non prevedere un aumento dei prezzi dei medicamenti dell'elenco delle specialità in seguito alle diverse discussioni sulle questioni doganali con gli Stati Uniti.



