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CAMERE FEDERALI

Legge sui cartelli: «Nessuna eccezione per i club sportivi»

Gli Stati rinunciano a imporre un tetto massimo salariale a favore delle società professionistiche
20min/Stefan Lanz
Fonte Ats
Legge sui cartelli: «Nessuna eccezione per i club sportivi»
Gli Stati rinunciano a imporre un tetto massimo salariale a favore delle società professionistiche

BERNA - Nella revisione della Legge sui cartelli non sarà introdotta una eccezione a favore dei club sportivi professionistici, che non potranno così limitare i salari lordi versati ai giocatori. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati, alla luce della ripetuta opposizione del Nazionale.

La proposta, che non figurava nel messaggio del governo, era stata introdotta dai "senatori" in prima lettura, e confermata in seconda. La proposta era stata pensata per aiutare i club sportivi a far quadrare i conti e per sottolineare l'importanza del fair play finanziario, che consente anche ai sodalizi meno ricchi di sopravvivere e di misurarsi ad armi quasi uguali con i grandi club.

Il Nazionale si è però opposto per ben due volte - Respinta dal Nazionale l'idea di introdurre intese ad hoc per un settore economico particolare. Alla Camera del popolo non è nemmeno piaciuto il fatto che l'emendamento sia stato inserito dagli Stati senza alcuna consultazione preventiva; non se ne conoscono insomma tutte le ripercussioni.

I due rami del Parlamento si opponevano anche su un altro aspetto, che concerneva la valutazione degli accordi di cartello illeciti. Malgrado l'opposizione degli Stati che la ritenevano una inutile complicazione, il Nazionale finora non ha mai voluto rinunciare a una valutazione caso per caso.

Oggi i "senatori" hanno ceduto e si sono allineati alla Camera del popolo. Inutili le preoccupazioni espresse da Carlo Sommaruga (PS/GE), secondo cui la precisazione del Nazionale potrebbe rendere la legge inefficace. Le procedure amministrative rischiano di essere ancora più lunghe, ha aggiunto invano in consigliere federale Guy Parmelin.

La revisione legislativa è ora pronta per le votazioni finali - Tra gli aspetti più significativi della nuova legge figura la modernizzazione del controllo delle concentrazioni: col passaggio dall'attuale test di rilevamento di una posizione dominante qualificata al test SIEC (Significant Impediment to Effective Competition), la procedura d'esame sarà allineata agli standard internazionali.

Le fusioni che limitano sensibilmente la concorrenza potranno quindi essere vietate in modo più mirato oppure vincolate a oneri e condizioni. Il nuovo test permette inoltre di considerare più adeguatamente gli eventuali guadagni di efficienza risultanti da una fusione.

Un altro elemento della revisione di legge consiste nel rafforzamento del diritto civile in materia di cartelli. Consumatori e organi pubblici saranno infatti legittimati a intentare azioni civili. Inoltre, la procedura di opposizione sarà consolidata e resa più favorevole all'innovazione. Per le imprese, il rischio di essere direttamente sanzionate per una pratica segnalata decadrà in via definitiva se le autorità della concorrenza non avvieranno un'indagine entro un periodo che sarà ridotto da cinque a due mesi.

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