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Tutto quell'oro che dagli Stati Uniti rientra in Svizzera

Dopo il boom di esportazioni del metallo giallo a dicembre ora si assiste un'inversione di tendenza
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Tutto quell'oro che dagli Stati Uniti rientra in Svizzera
Dopo il boom di esportazioni del metallo giallo a dicembre ora si assiste un'inversione di tendenza
ZURIGO - Poco prima dell'insediamento di Donald Trump, gli operatori di mercato hanno spostato tonnellate di lingotti d'oro dalla Svizzera agli Stati Uniti. E ora, come riportato da Reuters, è rientrato tra i confini elvetici. Perché? Ce lo spiegan...

ZURIGO - Poco prima dell'insediamento di Donald Trump, gli operatori di mercato hanno spostato tonnellate di lingotti d'oro dalla Svizzera agli Stati Uniti. E ora, come riportato da Reuters, è rientrato tra i confini elvetici. Perché? Ce lo spiegano due esperti.

Il contesto: gli Stati Uniti si accaparrano l'oro dalla Svizzera - Nel dicembre 2024, le esportazioni di oro dalla Svizzera verso gli Stati Uniti hanno raggiunto un totale di oltre 64 tonnellate, una cifra record dal 2022, con un aumento di undici volte rispetto al mese precedente. Le ragioni di questo risultato erano all'epoca controverse e anche gli esperti d'oro consultati da 20 Minuten erano di opinioni discordanti.

Inversione di tendenza: le importazioni di oro svizzero dagli Stati Uniti salgono alle stelle - Ora, tuttavia, si assiste a una inversione di tendenza. La Svizzera sta importando grandi quantità di oro proprio dagli Stati Uniti. Secondo i dati recentemente diffusi dal governo svizzero sul commercio estero, a marzo sono state importante 25,5 tonnellate di metallo giallo dagli Stati Uniti, a fronte delle 12,7 tonnellate di febbraio.

Ma perché l'oro sta rientrando in Svizzera? La motivazione è molto semplice: è stato chiarito che l'oro è esente da dazi doganali, ha spiegato Matthias Geissbühler, gestore degli investimenti di Raiffeisen. Dal canto suo, Philoro spiega che il ritorno ha a che vedere con l'immagine della Svizzera: considerata un Paese politicamente neutrale, è riconosciuta giuridicamente stabile e con un ruolo centrale nel commercio globale dei metalli preziosi.

Secondo Philoro, tra le altre ragioni vi sono inoltre gli attuali disordini geopolitici e l'esplosione dei conflitti commerciali: «Le banche, i gestori patrimoniali e gli investitori istituzionali preferiscono conservare il loro oro in un luogo considerato particolarmente sicuro». Le strutture di stoccaggio in Svizzera sono all'avanguardia e le sue raffinerie di metalli preziosi sono leader mondiali.

Oro senza dazi
«In quanto "merce monetaria", perché svolge un ruolo diverso nel sistema finanziario rispetto ai prodotti industriali o ai metalli industriali, l'oro è esente da tasse» scrive Philoro alla redazione di 20 Minuten. Il metallo prezioso viene utilizzato principalmente come investimento e come strumento di copertura valutaria.

«L'introduzione dei dazi avrebbero compromesso il ruolo dell'oro come bene rifugio», ha affermato Philoro. Gli Stati Uniti sono un importante centro di commercio e stoccaggio dell'oro a livello mondiale. Le tariffe sull'oro avrebbero probabilmente indebolito questa posizione e forse addirittura incoraggiato il contrabbando.

L'imprevedibilità di Trump favorisce la Svizzera - «Una parte dell'oro rimarrà probabilmente in Svizzera per essere immagazzinata, mentre una parte sarà ritrattata ed esportata», spiega Philoro. Tra i diversi motivi ci sono le dimensioni dei lingotti d'oro: «Quelli da 100 once e da un chilo sono scambiati a New York, ma quelli da 400 once sono lo standard globale».

E aggiunge: «Le raffinerie del nostro Paese sono precise e forniscono sempre una qualità elevata e costante in tempi di forte domanda». Gli investitori istituzionali e privati amano depositare il loro oro in Svizzera perché sicura, al contrario degli Stati Uniti che, invece, «con Trump sono diventati meno prevedibili».

C'è da dire, tuttavia, che l'oro arrivato in Svizzera non è destinato a rimanervi a lungo. Come spiegato da Robert Vitye, amministratore delegato del gruppo Solit, specializzato in metalli preziosi «le raffinerie svizzere lavorano l'oro, che spesso viene poi esportato in altri Paesi. Lo stesso vale per gran parte delle importazioni provenienti dagli Stati Uniti. L'interesse per l'oro è globale, come spesso accade in periodi di incertezza economica».

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