Il giornalista filo-palestinese sarebbe stato rilasciato

«Non è un crimine essere un giornalista e lavorare per la Palestina», ha detto sulla piattaforma X da Istanbul.
ZURIGO - Il giornalista americano filo-palestinese arrestato sabato dalla polizia cantonale zurighese sarebbe stato rilasciato. Ieri sera sarebbe stato scortato dalla polizia fino al suo aereo diretto a Istanbul, ha scritto lo stesso 53enne sulla piattaforma online X.
«Non è un crimine essere un giornalista e lavorare per la Palestina», ha aggiunto. Ha pubblicato il messaggio sulla piattaforma X da Istanbul.
La polizia cantonale aveva arrestato l'americano sabato. Nei suoi confronti v'era un divieto d'ingresso ordinato dall'Ufficio federale di polizia (Fedpol). Era stato invitato a una conferenza a Zurigo da un comitato pro Palestina.
Interrogata dall'agenzia Keystone-ATS, la polizia aveva confermato ieri le informazioni diffuse media e delle agenzie sull'identità dell'uomo. Sabato aveva riferito del suo arresto.
Arresto criticato
L'arresto del giornalista americano filo-palestinese in Svizzera aveva sollevato preoccupazioni sull'indebolimento della libertà di espressione in Europa tra gli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite, secondo l'agenzia francese AFP.
Irene Khan, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di opinione e di espressione, aveva invitato domenica la Svizzera a proseguire le indagini e a rilasciare l'uomo.
Secondo l'AFP, i relatori speciali delle Nazioni Unite sono esperti indipendenti nominati dal Consiglio per i diritti umani dell'ONU. Non parlano a nome dell'organizzazione mondiale.




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