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GINEVRA

Regole sull'abbigliamento «umilianti» alla scuola media, a Ginevra va in scena la protesta

Le nuove norme si riferiscono in particolare alle tenute che lasciano scoperte la pancia, le spalle e le cosce
keystone-sda.ch (SALVATORE DI NOLFI)
Protesta degli allievi delle scuole medie di Pinchat, a Ginevra.
Fonte Ats
Regole sull'abbigliamento «umilianti» alla scuola media, a Ginevra va in scena la protesta
Le nuove norme si riferiscono in particolare alle tenute che lasciano scoperte la pancia, le spalle e le cosce
GINEVRA - Allievi della scuola media di Pinchat, a Ginevra, si sono riuniti stamattina davanti all'istituto scolastico per protestare contro le nuove regole sull'abbigliamento loro imposte, giudicate umilianti. Una lettera è stata inviata al D...

GINEVRA - Allievi della scuola media di Pinchat, a Ginevra, si sono riuniti stamattina davanti all'istituto scolastico per protestare contro le nuove regole sull'abbigliamento loro imposte, giudicate umilianti. Una lettera è stata inviata al Dipartimento ginevrino dell'istruzione pubblica (DIP).

I giovani chiedono in particolare di rinunciare all'obbligo d'indossare quello che chiamano la "T-shirt de la honte" (la maglietta della vergogna). Si tratta di una t-shirt extra-larga, lungo fino alle ginocchia con impressa la scritta "Ho una tenuta adeguata". Deve essere portata dagli allievi che vanno a scuola vestiti in modo sconveniente.

Le nuove regole si riferiscono in particolare alle tenute che lasciano scoperte la pancia, le spalle e le cosce, nonché vestiti su cui figurano messaggi ingiuriosi od osceni. Stando agli allievi, la misura interessa molto di più le ragazze che i ragazzi.

Gli allievi dell'istituto di Pinchat chiedono pertanto alla consigliera di Stato responsabile del DIP Anne Emery-Torracinta di abbandonare le nuove regole concernenti l'abbigliamento, che ai loro occhi sono ritenute «estreme, violente e pericolose per lo sviluppo psicologico della gioventù».

Infine, gli allievi pretendono delle scuse pubbliche tramite i media da parte del DIP «per questo errore grave e condannabile».

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