Troppo zucchero nei prodotti africani: Pubblic Eye accusa Nestlé

La multinazionale è accusata di un «doppio standard inaccettabile», un portavoce respinge le accuse
La multinazionale è accusata di un «doppio standard inaccettabile», un portavoce respinge le accuse
BERNA - Public Eye torna ad accusare il colosso alimentare Nestlé di vendere in Africa pappe per bambini dai sei mesi con un contenuto eccessivo di zucchero.
La ong e le organizzazioni partner hanno analizzato un centinaio di prodotti Cerelac presenti sugli scaffali di 20 Paesi riscontrando un contenuto elevato di zuccheri aggiunti in oltre il 90% dei casi, talvolta fino a quasi due zollette per porzione.
In Europa e in Svizzera Nestlé offre prodotti simili senza zuccheri aggiunti, ha ricordato Public Eye in una nota odierna, criticando quello che definisce un «doppio standard inaccettabile» e mettendo in guardia dai rischi per la salute quali l'abituarsi allo zucchero in tenera età, l'obesità e le malattie correlate.
L'ong ha criticato inoltre la mancanza di trasparenza da parte dell'azienda: in due terzi dei prodotti lo zucchero aggiunto non è indicato sulla confezione. Interpellata dall'agenzia AWP, una portavoce di Nestlé ha respinto le accuse definendole «fuorvianti e infondate».
A suo avviso, è scientificamente inesatto definire gli zuccheri derivati dai cereali e naturalmente contenuti nella frutta come zuccheri raffinati aggiunti al prodotto. Nestlé ha inoltre sostenuto di non ingannare i consumatori: i valori di zucchero indicati sono conformi alle normative locali e i valori limite sono inferiori agli standard di sicurezza alimentare e qualità dei prodotti delle Nazioni Unite (Codex Alimentarius).
Varianti senza zuccheri aggiunti sono già disponibili nel 97% dei mercati, Africa compresa; entro la fine del 2025 dovrebbero esserlo in tutti, ha aggiunto l'azienda con sede a Vevey (VD).







Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!