Troppi accessi inutili in pronto soccorso? I numeri dicono tutt'altro

I dati divulgati da Helsana smentiscono un'emergenza da "casi bagatella": negli ultimi anni, sono addirittura scesi sotto la soglia del 10%
BERNA - I pronto soccorso sono sovraccarichi, ma non a causa dei cosiddetti "casi bagatella". A dimostrarlo sono i dati di fatturazione pubblicati da Helsana che mostrano come dal 2014 a oggi la quota di questi casi non abbia mai raggiunto il 10%. Anzi, negli ultimi dieci anni è addirittura scesa, passando dall’8,2% al 5,2%. In termini assoluti, il loro numero è rimasto sostanzialmente stabile, pur registrando negli ultimi due anni una flessione rispetto alla media decennale.
Aumentano gli accessi di chi ha realmente bisogno - Gli accessi complessivi al pronto soccorso sono invece in crescita, per problemi che richiedono effettivamente cure ospedaliere. L’analisi di Helsana si basa sul collettivo assicurato della cassa base e viene proiettata sull’intera popolazione adulta della Svizzera, includendo solo i casi ambulatoriali senza ricovero.
Ma cosa si intende per "casi bagatella"? - Pur non esistendo una definizione ufficiale, Helsana considera tali tutti i casi in cui, nei 30 giorni precedenti e successivi alla visita d’emergenza, non sono stati registrati altri trattamenti. In questi casi, spiegano gli analisti, si può «presumere che la visita al pronto soccorso non fosse strettamente necessaria».
Una tassa da 50 franchi - Al Nazionale si discute ora una proposta della Commissione della sanità che prevede un contributo di 50 franchi per i pazienti che si recano al pronto soccorso per uno di questi casi, misura da cui sarebbero esclusi bambini, donne in gravidanza e chi viene inviato da un medico o da una farmacia. La proposta trova molti contrari, tra cui le associazioni ospedaliere, i medici di pronto soccorso e quasi tutti i Cantoni. Dal canto suo, Helsana sostiene che, dato il numero basso di questi casi, la tassa non porterebbe sollievo ma «un maggiore carico amministrativo», posizione condivisa anche dal Consiglio federale. Favorevoli sono invece UDC, PLR e Verdi liberali.
In PS nel fine settimana - I dati mostrano inoltre che una visita in pronto soccorso costa in media il doppio rispetto a una consultazione dal medico di famiglia: circa 500 franchi contro 250. Anche i casi bagatella non sono economici, con prestazioni quasi a 400 franchi. Senza tra lasciare che i crescenti costi contribuiscono all’aumento dei premi assicurativi.
Il motivo per cui molti preferiscono il pronto soccorso va ricercato nella carenza di medici di base, specialmente nelle zone rurali. Secondo Helsana, i momenti di punta sono i fine settimana, quando altre offerte mediche non sono disponibili. Complessivamente, il traffico in pronto soccorso aumenta verso il weekend, con il lunedì come giorno di maggiore affluenza. L’indagine evidenzia infine che i pronto soccorso in Romandia sono più frequentati rispetto a quelli della Svizzera tedesca, e che stranieri e giovani tra i 19 e i 34 anni vi accedono più facilmente.



