Il governo lavora a una nuova legge sui social. Obiettivo: proteggere gli utenti

Piattaforme digitali sotto controllo: Berna avvia una nuova legge per regolamentare le grandi piattaforme digitali e tutelare gli utenti.
BERNA - Facebook, TikTok, Google, X (ex Twitter) e gli altri colossi del web potrebbero presto rispondere a nuove regole in Svizzera. Il Consiglio federale ha infatti avviato la consultazione pubblica per una nuova legge sulle piattaforme di comunicazione e i motori di ricerca, volta a garantire maggiore trasparenza e tutela degli utenti nello spazio digitale.
La decisione è stata presa nella seduta del 29 ottobre 2025, e le parti interessate – aziende, istituzioni e cittadini – potranno esprimere il proprio parere fino al 16 febbraio 2026.
Contro abusi e opacità - Secondo il governo, le grandi piattaforme internazionali – come Alphabet (Google, YouTube), Meta (Facebook, Instagram), TikTok e X – svolgono un ruolo sempre più centrale nella comunicazione pubblica, ma operano seguendo regole proprie, spesso poco trasparenti.
Da un lato, offrono spazi di informazione e dibattito aperti; dall’altro, favoriscono la diffusione di contenuti illeciti o la censura arbitraria di post e profili, con conseguenze sulla libertà di opinione e sulla qualità del dibattito democratico.
«Con questa legge – spiega il Consiglio federale – vogliamo contrastare gli effetti negativi di tali dinamiche e rafforzare i diritti degli utenti, senza limitare la libertà di espressione».
Procedure più chiare per gli utenti - Il progetto prevede che le piattaforme di grandi dimensioni debbano introdurre sistemi semplici per segnalare contenuti illeciti, come calunnia, ingiuria o incitamento all’odio. Inoltre, quando un contenuto viene rimosso o un account sospeso, il gestore dovrà informare l’utente e motivare la decisione. Sarà anche obbligatorio offrire una procedura interna di reclamo e partecipare a meccanismi di conciliazione extragiudiziale per risolvere le controversie.
Più trasparenza su pubblicità e algoritmi - Un altro capitolo centrale della legge riguarda la pubblicità online e i sistemi di raccomandazione. Le piattaforme dovranno rendere pubblico un registro delle inserzioni pubblicitarie e fornire accesso ai dati a ricercatori e autorità competenti.
Inoltre, i gestori dovranno spiegare come funzionano gli algoritmi che selezionano e propongono i contenuti agli utenti, riducendo così l’opacità che oggi caratterizza gran parte dei social network.
Per i fornitori esteri sarà infine obbligatorio designare un rappresentante legale in Svizzera, in modo da garantire l’applicazione effettiva della normativa anche nei confronti delle multinazionali digitali con sede all’estero.
Solo per i “giganti” del web - La legge, precisa il Consiglio federale, non riguarderà tutte le piattaforme, ma solo quelle “di dimensioni molto grandi” – cioè quelle utilizzate da almeno il 10% della popolazione svizzera, pari a circa 900 mila utenti mensili. L’obiettivo è concentrare la regolamentazione su chi esercita una forte influenza sul dibattito pubblico e sulla formazione dell’opinione.
Prossimi passi - Durante la consultazione, i partecipanti sono invitati a pronunciarsi anche su temi specifici, come la tutela dei minori e le modalità di segnalazione dei contenuti. Dopo il 16 febbraio 2026, il Consiglio federale analizzerà i pareri raccolti e presenterà il messaggio finale al Parlamento.
Se approvata, la legge potrebbe segnare una svolta nella gestione del digitale in Svizzera, allineando il nostro Paese alle nuove normative europee – come il Digital Services Act – ma con un approccio più calibrato sul modello di democrazia diretta elvetica.




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