«Le FFS sabotano il trasferimento su ferrovia» delle merci

L'accusa di Pro Alps, dopo l'annuncio dei tagli (molti dei quali in Ticino) a FFS Cargo
ALTDORF -
La notizia dei tagli occupazionali presso FFS Cargo non poteva lasciare indifferenti Pro Alps. L'associazione accusa senza mezzi termini le Ferrovie federali svizzere (FFS): «Stanno sopprimendo altre prestazioni fondamentali per il traffico merci».
Eppure, solamente due anni fa, le FFS vantavano il trasporto combinato come un modello per il futuro, volevano realizzare nuovi terminali e chiedevano fondi per la sua promozione alla Confederazione. Il «riorientamento» attuale prevede invece la soppressione della gran parte del trasporto combinato, anche attraverso le Alpi. «Ciò è in contraddizione con la volontà popolare di maggior trasferimento su ferrovia e aumenta ulteriormente i disagi per gli abitanti e per l’ambiente lungo gli assi di transito», afferma la granconsigliera ticinese Nara Valsangiacomo, Presidente di Pro Alps.
La costante delle FFS è il risparmio, aggiunge l'associazione. Prima tagli e aumenti dei prezzi nel traffico a carri completi isolati, poi lo stop dell'autostrada viaggiante a fine 2025. Ora l'annuncio riguardante FFS Cargo. «Il mio compito non è trasferire il traffico interno dalla strada alla ferrovia, ma eliminare i disavanzi», ha dichiarato il 20 maggio Alexander Muhm, responsabile del trasporto merci delle FFS, durante un incontro con la stampa. Una presa di posizione che solleva più di una perplessità, soprattutto perché sono state le stesse FFS a opporsi con forza, durante la sessione primaverile delle Camere federali, all’introduzione di un obiettivo vincolante per il traffico interno nella nuova legge sul trasporto merci.
Dietro le quinte, secondo la lettura di Pro Alps, l’azienda ferroviaria avrebbe fatto pressione per evitare vincoli che ostacolassero un piano ben preciso: ridimensionare FFS Cargo e alleggerirsi degli obblighi legati al trasferimento modale. Il tutto a scapito dell’interesse pubblico. «Questo atteggiamento delle FFS è totalmente privo di senso di responsabilità e di visioni a lungo termine».




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!