Il reato di assassinio non va prescritto. Nemmeno dopo 30 anni

Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati. Il dossier va al Nazionale.
BERNA - Chiunque - ad eccezione di un minore - si macchi di assassinio, reato che implica una condanna a vita, non deve beneficiare della prescrizione, attualmente di 30 anni. Lo ha deciso oggi il Consiglio degli Stati per 34 voti a 5. Il dossier va al Nazionale.
La modifica del Codice penale fa seguito a un'iniziativa del Canton San Gallo approvata dalle Camere nel 2021. Rispetto al testo dell'iniziativa, la commissione preparatoria ha considerato solo il crimine di assassinio, e non tutti i "reati gravi" passibili di una pena detentiva "a vita".
Attualmente il diritto penale prevede l'imprescrittibilità per il genocidio, i crimini contro l'umanità, i crimini di guerra e gli atti terroristici qualificati, nonché i reati sessuali o pedopornografici commessi su bambini.
Con la sua iniziativa, San Gallo voleva abolire la prescrizione per chi ha commesso un reato grave. Nelle motivazioni dell'iniziativa, si sottolinea che i termini attuali potrebbero impedire la risoluzione di taluni casi. In particolare, i progressi delle analisi genetiche consentirebbero agli inquirenti di trovare le prove della colpevolezza di un sospetto molti anni dopo i crimini.




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