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Pubblicità pagata dagli assicurati: presto un ricordo?

Per la Commissione per la sicurezza sociale e la sanità (Csss) la pratica «non è più accettabile» visto il continuo aumento dei premi
20Min/Carole Alkabes
Fonte Tagesanzeiger
Pubblicità pagata dagli assicurati: presto un ricordo?
Per la Commissione per la sicurezza sociale e la sanità (Csss) la pratica «non è più accettabile» visto il continuo aumento dei premi
BERNA - È possibile che alle compagnie di assicurazione sanitaria sarà vietato di finanziare la pubblicità dell'assicurazione di base con i premi degli assicurati. Lo si apprende da una nota della Commissione per la sicurezza sociale e la sanità...

BERNA - È possibile che alle compagnie di assicurazione sanitaria sarà vietato di finanziare la pubblicità dell'assicurazione di base con i premi degli assicurati. Lo si apprende da una nota della Commissione per la sicurezza sociale e la sanità (Csss) del consiglio nazionale, che nella giornata di venerdì ha approvato un'iniziativa parlamentare dell'ex consigliere nazionale Baptiste Hurni (Ps). La decisione è stata presa con un sottilissimo margine di 12 voti contro 12 e con il voto decisivo della presidente della commissione Barbara Gysi (Ps).

La proposta sarà esaminata da un'altra commissione del consiglio degli Stati. Se il disegno di legge dovesse passare in parlamento, gli assicuratori saranno autorizzati a finanziare la pubblicità dei loro prodotti nel settore delle assicurazioni complementari solo con i premi raccolti in tale ambito.

Attualmente, anche la pubblicità per l'assicurazione sanitaria obbligatoria può essere riconosciuta dagli assicuratori come spesa amministrativa e viene quindi finanziata attraverso i premi degli assicurati. Nel 2022, questi costi pubblicitari ammontavano a poco meno di 73 milioni di franchi.

La maggioranza della commissione ha sottolineato che l'assicurazione di base è obbligatoria e che la pubblicità non serve né alla prevenzione né alla promozione della salute e quindi non apporta alcun valore aggiunto. Pertanto, la spesa corrispondente non dovrebbe essere finanziata dai premi. La pratica attuale «non è più accettabile» visto il continuo aumento dei premi.

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