Cerca e trova immobili
Svizzera

Rifugiati ucraini in Svizzera, 100mila richieste entro fine anno

È la previsione che fa la Segreteria di Stato della Migrazione
Archivio TiPress
Fonte ATS
Rifugiati ucraini in Svizzera, 100mila richieste entro fine anno
È la previsione che fa la Segreteria di Stato della Migrazione
BERNA - La Segreteria di Stato della Migrazione (SEM) si aspetta un totale di circa 100'000 richieste di protezione da parte dei rifugiati ucraini. Statuto di protezione S, nel linguaggio tecnico in uso negli uffici che trattano queste pratiche. Ed ...

BERNA - La Segreteria di Stato della Migrazione (SEM) si aspetta un totale di circa 100'000 richieste di protezione da parte dei rifugiati ucraini. Statuto di protezione S, nel linguaggio tecnico in uso negli uffici che trattano queste pratiche.

Ed è un numero che è destinato ad aumentare, anche se - interpellata da Keystone-ATS - la segreteria fa sapere che «non è verosimile che venga superato l'afflusso record registrato questa primavera nelle prime settimane dopo l'inizio della guerra». Questo in risposta ai timori di alcuni cantoni su un nuovo picco di arrivi dall'Ucraina il prossimo autunno. 

Nello «scenario più probabile», la SEM prevede si raggiungerà entro fine anno un totale compreso tra 80'000 e 120'000 richieste (calcolate da quando è iniziato il conflitto). 

"Tuttavia - sottolinea l'ente federale - è difficile fare previsioni a lungo termine con grande certezza, poiché i movimenti dei rifugiati dipendono in modo cruciale dall'evoluzione del conflitto e da altri fattori come l'approvvigionamento in Ucraina".

All'inizio di agosto, il numero di rifugiati ucraini che avevano ottenuto un permesso S era di 58'964.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE