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SVIZZERA

La discriminazione razziale in Svizzera è sempre più visibile

È quanto emerge dall’ultimo rapporto di monitoraggio del Servizio per la lotta al razzismo relativo al biennio 2019/2020
Keystone (archivio)
Un giovane durante la manifestazione contro il razzismo tenutasi lo scorso anno a Berna.
La discriminazione razziale in Svizzera è sempre più visibile
È quanto emerge dall’ultimo rapporto di monitoraggio del Servizio per la lotta al razzismo relativo al biennio 2019/2020
Durante il periodo in esame è ulteriormente aumentata la discriminazione segnalata, particolarmente in internet, sul posto di lavoro e fra i giovani.
BERNA - Negli ultimi anni, il numero delle esperienze di discriminazione razziale - sempre più percepito come problema sociale serio - è cresciuto. Stando all’ultimo rapporto di monitoraggio del Servizio per la lotta al ...

BERNA - Negli ultimi anni, il numero delle esperienze di discriminazione razziale - sempre più percepito come problema sociale serio - è cresciuto. Stando all’ultimo rapporto di monitoraggio del Servizio per la lotta al razzismo, relativo al biennio 2019/2020, il fenomeno è in crescita soprattutto tra i giovani: il 40% delle persone tra i 15 e i 24 anni (+2%) e il 39% di quelle tra i 25 e i 39 anni (+4%) sono stati vittima di discriminazione negli ultimi cinque anni. La discriminazione razziale si manifesta in tutti gli ambiti della vita, ma è particolarmente diffusa nel mondo del lavoro. 

Odio e complottismo in aumento su internet - Il razzismo e i discorsi d’odio si diffondono oggi soprattutto attraverso internet e i social media. La pandemia di COVID-19 ha contribuito ad accelerare in particolare la diffusione delle teorie del complotto antisemite. Le misure per contrastare in modo sistematico questo fenomeno si trovano però ancora agli inizi. Gli attori statali e della società civile, gli internauti e i gestori di piattaforme sono chiamati a trovare insieme soluzioni per creare un ambiente (virtuale) sicuro e libero da discriminazione e razzismo. Per questo motivo, il Servizio per la lotta al razzismo ha deciso di accordare prioritariamente i suoi aiuti finanziari nei prossimi anni a progetti che tematizzano il razzismo in rete.

Un problema sociale serio - La maggioranza della popolazione (58%) considera il razzismo un problema sociale serio e quasi un terzo è del parere che si debba fare di più per combatterlo. Avvenimenti di attualità contribuiscono a far riflettere su razzismo e discriminazione, come scrive il consigliere federale Alain Berset nella sua prefazione: «Anche nel nostro Paese la pandemia di coronavirus e il movimento "Black Lives Matter" hanno evidenziato disparità e spaccature sociali. Hanno per così dire acceso i riflettori su argomenti quali le pari opportunità e la partecipazione sociale, economica e culturale e, di conseguenza, anche sulle cause strutturali del razzismo e della discriminazione».

Monitoraggio della convivenza sociale - Pubblicato ogni due anni dal Servizio per la lotta al razzismo e fondato sui dati più recenti, il rapporto offre un quadro aggiornato dell’impatto della discriminazione strutturale sulla convivenza e la coesione sociale, fornendo così un contributo importante alla lotta contro il razzismo. Oltre a costituire un’opera di consultazione per gli specialisti e le persone interessate, serve da strumento di monitoraggio e da base per discussioni oggettive e per l’elaborazione di approcci risolutivi sul lungo termine.

Per l’analisi, che abbraccia il biennio 2019–2020, sono stati presi in considerazione i risultati dell’ultima indagine sulla convivenza in Svizzera condotta dall’Ufficio federale di statistica, i dati statistici su ambiti centrali della vita e su gruppi specifici della popolazione (tra cui gli indicatori dell’integrazione) e indicazioni sulle sentenze giudiziarie e sui casi trattati nell’attività di consulenza.

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