«La tassa militare è discriminatoria»

La Corte europea dei diritti dell'uomo tira le orecchie alla Confederazione.
Per Strasburgo non si può trattare in modo diverso le persone sulla base dell'entità di un handicap.
LOSANNA - La Corte europea dei diritti dell'uomo (Corte EDU) critica la prassi svizzera in materia di tassa militare. Ritiene che la distinzione fatta tra due persone dichiarate inabili al servizio a causa di un'invalidità considerata di lieve entità sia discriminatoria.
In una sentenza emessa oggi, i giudici di Strasburgo hanno stabilito che questa pratica viola l'articolo 14 (divieto di discriminazione) della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali in rapporto all'articolo 8 (Diritto al rispetto della vita privata e familiare) del medesimo testo.
Oltre alla distinzione artificiosa tra diverse persone dichiarate non idonee, la Corte EDU sottolinea che queste sono svantaggiate rispetto agli obiettori di coscienza che possono svolgere il servizio civile ed evitare così di pagare la tassa di esenzione.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!