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TURGOVIA

Turgovia ha fatto tesoro del caso Hefenhofen

Il Cantone ha deciso di migliorare le disposizioni per la protezione degli animali
Keystone
Turgovia ha fatto tesoro del caso Hefenhofen
Il Cantone ha deciso di migliorare le disposizioni per la protezione degli animali
FRAUENFELD - Il canton Turgovia fa tesoro dell'increscioso "caso della fattoria degli orrori di Hefenhofen" e migliora le disposizioni per la protezione degli animali. Lo ha comunicato il Consiglio di Stato, che a un anno dalla pubblicazione del...

FRAUENFELD - Il canton Turgovia fa tesoro dell'increscioso "caso della fattoria degli orrori di Hefenhofen" e migliora le disposizioni per la protezione degli animali. Lo ha comunicato il Consiglio di Stato, che a un anno dalla pubblicazione del rapporto della commissione d'inchiesta indipendente presenta un primo bilancio riguardante l'attuazione delle raccomandazioni.

Circa la metà dei suggerimenti della commissione è stato attuato, rileva il governo turgoviese. La principale misura - in parte già realizzata - è quella della revisione dell'ordinanza cantonale sulla protezione degli animali. Essa sarà più moderna, più trasparente e meglio coordinata. Il catalogo di sanzioni amministrative sarà ampliato: si andrà dal semplice avvertimento a un vero e proprio divieto di detenere animali. Verrà anche migliorata la collaborazione con altre autorità cantonali e si porterà a termine una riorganizzazione dell'Ufficio cantonale di veterinaria.

Lo scandalo era scoppiato nell'estate 2017, dopo che il Blick aveva pubblicato foto di animali lasciati morire di fame o maltrattati scattate da una ex dipendente dell'allevatore. Era così venuta alla luce una realtà incresciosa, con centinaia di animali - cavalli ma anche maiali, bovini, pecore, capre e un lama - ridotti in condizioni pietose. Dalle indagini era emerso che il proprietario dell'allevamento era da tempo noto ai servizi veterinari.

Negli anni, l'uomo si era opposto a tutte le decisioni delle autorità. L'ufficio di veterinaria aveva peraltro effettuato tutti i controlli solo dopo averlo preventivamente informato: come conseguenza erano state presentate diverse denunce nei confronti del veterinario cantonale, che sarebbe intervenuto troppo tardi, rendendosi quindi complice dei maltrattamenti.

Un anno fa, a fine ottobre, la commissione d'inchiesta indipendente incaricata di far luce sul caso aveva rilevato che nella vicenda erano stati commessi errori di valutazione a vari livelli che hanno impedito l'attuazione di misure di protezione efficaci. La commissione aveva emesso tutta una serie di raccomandazioni organizzative e strutturali, come la creazione all'interno della polizia cantonale di un ufficio specializzato nelle indagini sui reati legati alla protezione degli anima

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