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Nicolò Ugazzi - in forza ai vallesani dall'inizio dei play-off - è carico in vista della finale di Swiss League: «Nel gruppo c'è consapevolezza».
Il difensore ticinese ha disputato la regular season con il Winterthur, ma si è subito ambientato nella nuova realtà: «Sono stato accolto molto bene».
VISP - Chi affronterà il Visp nella finale dei play-off di Swiss League? Questa sera è in programma gara-6 del penultimo atto fra Olten e Basilea, con i renani che conducono la serie 3-2 (ore 19.45).
La vincente di questo confronto se la vedrà proprio con i vallesani i quali – avendo già eliminato il Turgovia (4-0) – si stanno preparando da qualche giorno per la finale, che prenderà il via domenica prossima. Fra le fila del Visp milita anche il difensore ticinese Nicolò Ugazzi che – grazie alla buona stagione disputata a Winterthur, terminata al nono posto – ha potuto beneficiare di una Licenza B e potrà così provare a laurearsi campione fra i cadetti. «Sono molto soddisfatto della mia stagione», sono state le parole di Ugazzi. «Dispiace non aver raggiunto la qualificazione per i play-off con il Winterthur, ma nello stesso tempo sono chiaramente molto entusiasta dell’opportunità ricevuta da parte del Visp, che ha addirittura come obiettivo la promozione. Non avrei mai immaginato di essere qui e di riuscire a giocare una finale. Per quanto mi riguarda, mi sono integrato velocemente nella nuova realtà e sono stato accolto molto bene, i compagni mi hanno subito fatto sentire parte del gruppo».
Il Visp è l’unica squadra ancora in corsa ad avere le carte in regola per disputare un eventuale spareggio. Che aria si respira nello spogliatoio?
«L’ambiente è sicuramente molto carico, ma non dobbiamo sottovalutare la situazione. Prima dell’eventuale spareggio c’è infatti ancora una finale da giocare, e di fronte avremo un avversario che farà di tutto per vincere il campionato. In ogni caso nello spogliatoio c’è molto entusiasmo e consapevolezza di poter raggiungere un traguardo importante».
I giocatori del Visp hanno il vantaggio di poter riposare qualche giorno in più rispetto a Olten o Basilea, con queste due squadre che sono anche andate tre volte all’overtime.
«Tra quarti e semifinale abbiamo finora perso soltanto una partita, per cui il fatto di poter beneficiare di qualche giorno in più di riposo – per ricaricare le batterie – è indubbiamente un vantaggio. A noi è capitato una volta di andare al secondo overtime ed è bastato per capire quanto sia poi difficile recuperare le energie per la sfida successiva».
E grazie alle vostre prestazioni inizieranno anche i play-out fra Lugano e Ajoie.
«Sinceramente è strano vedere il Lugano nei play-out, anche perché sulla carta è una squadra forte e con molto potenziale. I bianconeri non sono abituati a giocare match di questo tipo e non sarà semplice per loro, ma è anche vero che in un “best of seven” la formazione migliore dovrebbe riuscire a vincere. Sarà una serie con tante emozioni, sono curioso di vedere come andrà a finire».
Con il Winterthur, nell’ultimo biennio, il 24enne ha messo a referto 35 punti in 91 partite, riuscendo a imporsi velocemente come perno della difesa.
«Devo dire che mi sono trovato proprio bene fin dai primi giorni e credo che fosse una tappa necessaria per dare una svolta alla mia carriera. In questi due anni sono cresciuto sotto tutti gli aspetti ed è stato importante vivere una nuova esperienza lontano dal Ticino, dove tutto era a portata di mano. Mi sono ambientato in fretta e ho ricevuto tanta fiducia, visto che scendo costantemente sul ghiaccio anche durante le situazioni speciali. In questo contesto ho avuto la possibilità di mettere maggiormente in evidenza le mie caratteristiche offensive e di esprimere tutto il mio potenziale. I miei obiettivi? Ho ancora un anno di contratto con il Winterthur, ma in futuro potrà succedere di tutto. Adesso voglio rimanere concentrato sulla finale con il Visp».
Ricordiamo che Ugazzi è cresciuto nel settore giovanile dell’Ambrì, dopodiché nel 2018 si è trasferito a Lugano diventando prima il capitano della U20 – allenata da Luca Gianinazzi – e poi nel 2021 un giocatore della prima squadra, con cui ha disputato venti gare.
«Non mi sarei mai aspettato di diventare il capitano della U20, è stato un onore incredibile. Insieme abbiamo ottenuto degli ottimi risultati sportivi ed è mancato poco per vincere il campionato, dato che abbiamo perso due finali consecutive. Eravamo un gruppo molto affiatato e alcuni di noi sono poi stati premiati con la convocazione in prima squadra, è stato fantastico. Gianinazzi? Avevamo un bel rapporto ed è stato proprio lui a promuovermi capitano. Mi ha aiutato a crescere e se sono arrivato a questo punto è anche per merito suo».
In caso di spareggio il difensore ticinese si troverebbe di conseguenza di fronte il suo passato bianconero oppure l’Ajoie, del suo idolo Petteri Nummelin.
«Nummy è stato una fonte di ispirazione per me, un giocatore fortissimo e capace di diventare il TopScorer del campionato in qualità di difensore. Se dovessi trovarmelo di fronte sarebbe speciale, ma proverei delle emozioni particolari anche se affrontassimo il Lugano. Il giocatore più forte che ho visto in pista? Nel 2022 mi sono trasferito due mesi a Ginevra e ho apprezzato le doti di Valtteri Filppula, mentre in occasione del mio esordio in NL con il Lugano ho temuto Joe Thornton del Davos. Speravo di non incontrarlo sul ghiaccio al primo cambio e per fortuna non è successo».
