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RACCONTI DELLA F1

Inferno e paradiso, la F1 incorona Lando Norris

«Norris si è preso tutto, con la dolce arroganza di chi sa di meritarselo»
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Inferno e paradiso, la F1 incorona Lando Norris
«Norris si è preso tutto, con la dolce arroganza di chi sa di meritarselo»
In McLaren hanno sedotto il destino
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ABU DHABI - Oggi ho voglia di sussurrarvela, la verità… quella che pizzica, che scalda, che vibra sotto pelle. L’ultimo atto della stagione 2025 non è stata una semplice gara: è stato un lento, irresistibile, crescendo, e alla fine Lando Norris si è preso tutto, con la dolce arroganza di chi sa di meritarselo. Altro che “punti persi” e analisi da salotto: qui ha vinto un uomo, ha vinto una squadra, ha vinto una visione.

Da due anni Andrea Stella e Zak Brown hanno sedotto il destino, modellando una macchina che sembrava fatta apposta per scivolare tra le dita del loro giovane talento. Lando ci ha creduto, loro hanno creduto in lui, e quel filo sottile di fiducia ha tirato dritto fino al tetto del mondo.

E Andrea… oh, Andrea Stella. L’ingegnere di Orvieto, cresciuto tra le fiamme e i ghiacci della Ferrari: test team nel 2000, al fianco di Schumacher dal 2002, con Räikkönen dal 2007, persino un’avventura con Valentino Rossi nel 2006. Poi ancora Räikkönen, poi Alonso dal 2010 al 2014. Un uomo che assorbe la pressione, la plasma, la restituisce come precisione. Ombra silenziosa e irresistibile, che alla McLaren dal 2015 ha scalato ruoli fino a diventare Racing Director nel 2020.

E ora? Ora il mondo cambia. Una rivoluzione tecnica, sostenibile, inevitabile. Le nuove monoposto stanno per scendere in pista come creature completamente diverse, mentre l’ultima gara del 2025 chiude anche il capitolo Sauber.

Ma questa… questa è un’altra storia. La racconterò presto. Per ora restiamo qui, sospesi tra inferno e paradiso, e non dimenticate, nel dubbio sempre e comunque il piedone sul gas.

Vi aspetto anche su youtube: “I racconti della F1”.

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