Lugano, mancano costanza e serenità

LUGANO - Si può parlare di crisi per una squadra lontana appena tre punti dalla vetta della classifica? Sarebbe ingeneroso.

Il Lugano, premesso ciò, non sta bene. Salvo l’incrocio con il Lucerna, nell’ultimo mese non è infatti più riuscito a essere costante nei 90’. Parte bene e si spegne oppure parte lento e poi si accende. O ancora va a intermittenza. Il risultato è tuttavia sempre lo stesso e non è - ovviamente - la vittoria. 

Tutto ciò potrebbe anche essere archiviato alla voce “caso”, o “periodo negativo”: facendo così si alleggerirebbe la situazione e si potrebbe guardare al futuro con grande ottimismo. La realtà è però che, per tutto il 2024 capaci di capire velocemente l’avversario e di trovare il modo di metterlo in difficoltà, i ticinesi sembrano in confusione. E questa, visto che la fase decisiva della stagione è arrivata, non può essere una buona notizia per i loro tifosi. Altro aspetto preoccupante riguarda l’ormai prossimo impegno in Conference League. Quello che dovrebbe essere un lussuoso diversivo, rischia di trasformarsi in un pesante fardello per la truppa di mister Croci-Torti, storicamente incapace di rendere dopo un impegno europeo.

La soluzione? Cambiare rotta a questo punto non si può (e non sarebbe nemmeno sensato). In bianconero devono cercare di non farsi condizionare dai numeri, tapparsi le orecchie e… ripartire dalle piccole cose. Quelle che hanno dimostrato di saper fare molto bene. E su quelle ricostruire la propria serenità. Facilissimo a dirsi. Riuscire a farlo è un altro discorso.